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Il Covid stronca il prof. Franz Riccobono, strenuo difensore dell'identità di Messina

Una battaglia per la vita durata quasi due mesi ma alla fine non ce l'ha fatta. Franz Riccobono, il professore come era chiamato dagli amici, si è spento, a 79 anni, a causa del Covid. Nato a Patti nel 1943, laureatosi nel 1970 in Economia e Commercio, funzionario per 26 anni all'ateneo peloritano, Franz è stato soprattutto tra i massimi cultori di storia patria, strenuo difensore dell'identità di Messina e della sua provincia, appassionato divulgatore, autore di oltre cinquanta volumi tra archeologia, tradizioni popolari e storia del territorio. Un approccio scientifico interdisciplinare animato da una infinita passione. A più riprese ha collaborato con la Rtp commentando in diverse edizioni la Processione della Vara e quella delle Barette

Presidente dell’associazione Amici del Museo di Messina, consulente dell’Istituto italiano dei Castelli Sicilia, vicepresidente della Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, componente del Consiglio regionale dei Beni Culturali, la sua attività si è snodata nel corso di oltre 50 anni. Memorabile il suo impegno per salvare dal degrado e per restituire alla città un bene così prezioso come la Real cittadella, di cui lui conosceva la storia di ogni bastione, di ogni singola pietra. Profondo conoscitore della storia borbonica, ma anche straordinario interprete delle istanze culturali dei nostri territori, ha creato oltre 15 tra musei e mostre permanenti.  È stato anche l'anima del comitato Vara. Lascia un'eredità preziosa, l'amore per Messina e per la sua storia, la difesa dell'ambiente e dell'identità civica, la passione civile. Oggi la città è più vuota, senza il prof. Franz.

Le esperienze professionali

Studioso di storia siciliana, archeologo, cultore di tradizioni popolari, esperto di antiquariato, autore di saggi e monografie, collaboratore dell’Università di Messina presso l’istituto di Geologia e Paleontologia, e dell’istituto di Geografia e Oceanografia, è stato spesso chiamato a partecipare a campagne di scavi e ricerche scientifiche con particolare riguardo alla Sicilia nord-orientale.

Ha individuato l'abitato di Zancle, la Messina preistorica, (XVIII-XII sec. a.C.) e potuto determinare la prima fase di fondazione greco-arcaica della città (VIII sec. a.C.) pubblicando i risultati delle sue scoperte nella monografia "La Storia Ritrovata, dieci anni di ricerca archeologica a Messina" (1975). Su invito dell'Istituto italiano di Paleontologia umana di Roma e delle Sovrintendenze archeologiche competenti per territorio, ha partecipato agli scavi presso la Grotta della Madonna di Praia a Mare (Calabria), Ugento e Venosa (Puglia), della Necropoli dell'Osa (Lazio) e della Grotta di San Teodoro ad Acquedolci (Messina).

Ha curato l'istituzione a Palazzo Corvaia di Taormina del Museo siciliano di arte e tradizioni popolari (collezione Panarello), ha contribuito alla creazione a Catania del Museo dello sbarco in Sicilia 1943, e a Scaletta Zanclea del Museo Rufo Ruffo nel Castello medievale. Ha promosso, assieme ad Antonello Pettinano, la istituzione del Museo siciliano di tradizioni religiose a San Salvatore di Fitalia, del Museo delle antiche ceramiche a Patti e del Museo siciliano di arte figurativa normanno-bizantina a San Marco D'Alunzio.
Relatore in congressi scientifici nazionali e internazionali, ha collaborato con vari giornali e curato la rubrica televisiva “Fatti e rifatti” accompagnando gli spettatori alla scoperta di miti e leggende. Dal 1978 ha diretto la Collana "Messina e la sua storia" della Editrice Edas.

Fa parte dell'Istituto italiano dei Castelli, dell'Istituto di Paleontologia umana di Roma, del Comitato Vara di Messina, del Rotary Club Taormina, della Fondazione Mazzullo. E’ Console onorario del Touring Club Italiano per la Provincia di Messina e Presidente dell'Associazione Amici del Museo di Messina.
Tra le varie opere firmate da Franz Riccobono si segnalano: “Il canto delle sirene: provincia regionale di Messina”, Ed. Italia Turistica (2008); “Il monte di Pietà di Messina” con G. De Gregorio, Edas 2007; "Il terremoto dei terremoti. Messina 1908”, Edas 2007; “Il circolo della borsa 1805-2005”, Edas 2006; “Tripi. 4000 anni di storia” con F. Chillemi, Edas 2005; “Imago Aetnae” iconografia storica dell'Etna 1544-1892, con A. Tempio, Ed. Sanfilippo 2004; “Immagini di Messina 1857-1907”, Edas 2004; “La Vara” con A. Fumia, Edas 2004; “Antiche ceramiche di Patti” con A. Pettinano, Pungitopo 1995; “Monte Scuderi - La montagna del tesoro” con A. Berdar e R. Schipani De Pasquale, Edas 1995; “L'arte dei pastori. Tra Nebrodi e Peloritani”, Pungitopo 1992.

Musumeci: "Cordoglio per la morte di Franz Riccobono"

«La prematura scomparsa di Franz Riccobono mi addolora profondamente e costituisce una grave perdita anche per la città di Messina e per la cultura siciliana», dichiara il presidente della Regione Nello Musumeci. «Con Riccobono se ne va uno studioso, un ricercatore e un collezionista tenace, instancabile, appassionato e geloso custode delle proprie idee. Profondo conoscitore della propria città, della quale era inguaribilmente innamorato, ha dedicato a Messina diverse pubblicazioni e centinaia di iniziative. Franz mi aveva contagiato l’amore per la Zona Falcata e la necessità del suo recupero. Era entusiasta del lavoro che in tal senso avevo avviato in questi anni col governo regionale. Ed ora che non è più tra di noi, riconsacriamo l’impegno a completare il lavoro iniziato, in omaggio alla sua memoria. Alla moglie va il cordoglio mio e del governo siciliano».

L'assessora Samonà: "Addio a un grande studioso"

«Nelle scorse ore ci ha lasciato un grande studioso, saggista, storico, ma soprattutto un amico. Franz Riccobono non potrà mai essere dimenticato, per il contributo fondamentale che in tutta la sua vita ha dato alla cultura, con oltre cinquanta pubblicazioni e un’infinità di iniziative con l’unico scopo di far crescere ed esaltare le peculiarità della nostra Sicilia». Cos' l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Alberto Samonà. «Componente, fra gli altri incarichi prestigiosi, del Consiglio regionale dei beni culturali, fin dal mio insediamento è stato una preziosa guida, sempre pronto a darmi consigli e suggerimenti utili, utilissimi, per sviluppare al meglio l'azione amministrativa e di governo. Spesso insieme nel corso di sopralluoghi e iniziative culturali nel territorio messinese e non solo, l’ultima volta c'eravamo incontrati pochi giorni prima di Natale a Messina, in occasione della presentazione del mio ultimo libro, e avevamo discusso di progetti e idee da porre in essere in futuro, fra cui la possibilità di realizzare a Taormina un Museo del Grand Tour. Mancherà alla Sicilia il suo contributo, la sua vasta conoscenza di storico del territorio e soprattutto, la sua grande signorilità che lo ha contraddistinto per tutta la vita. Se ne va un grande».

Il cordoglio della Cisl

"Con la morte di Franz Riccobono, Messina perde un pezzo importantissimo della sua memoria storica, il custode della magia di questa città". A dirlo è il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi che, insieme a tutta la Cisl messinese, si unisce al cordoglio per la scomparsa dello storico. "Lo ricordiamo sempre con una passione immensa per la storia della nostra città, per il suo patrimonio artistico e soprattutto culturale. L’appello è quello a non dispendere quanto ha fatto Franz Riccobono per Messina".

 

 

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