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Messina, "Nuova via Don Blasco" come un pantano, ecco perché è successo

Un fiume in piena lungo il tratto di via Maregrosso che fa parte della nuova via Don Blasco. Sui social immagini sconcertanti e critiche ad un'opera ancora incompleta ma inaugurata finita già nel ciclone.

La pioggia sicuramente violenta e copiosa, ma non più di altre volte, ieri sera ha trasformato parte della via Don Blasco in un fiume in piena. Il tratto, diventato laguna di Venezia, è quello che si trova alle spalle del deposito dell'Azienda trasporti. Sui social si è sviluppato il dibattito con critiche al vetriolo a chi sarebbe reo di aver consegnato troppo frettolosamente una via a tutt'oggi incompleta. Fanno discutere quelle transenne che impediscono di fatto un utilizzo di quella via presentata coma una rivoluzione alla viabilità cittadina, un percorso alternativo alla via la Farina. Di alternativo per ora dal viale Europa alla via Salandra c'è solo la passeggiata in auto o a piedi che si conclude contro le sbarre di una cantiere aperto. Da un lato il tratto occupato dal deposito dalla Rifotras e dall'altro che le transenne che sbarrano il passo e attendono il semaforo che consentirà di raggiungere dal viale Europa la rotatoria. Tornando alla pioggia c'è da dire che molti tombini sembrano ostruiti.

Il direttore dei lavori Antonio Rizzo però giura che sul percorso non ci sia stato il minimo inconveniente legato al sistema di drenaggio e raccolta delle acque piovane. “Il problema - dice Rizzo - è stato causato dai reflui fognari delle vie Vittorio veneto e Liguria. Alle 22 il nostro percorso era del tutto libero dopo l'intervento dei tecnici dell'Amam. La conduttura fognaria, appesantita dalla pioggia e forse da qualche allaccio abusivo, non ha retto e, come accade spesso, è saltata. Dai tombini fognari i reflui si sono riversati sulla strada”.

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