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Messina, in sciopero i lavoratori del ristorante "Old Wild West”

Secondo la Filcams Cgil “e illegittimo, va revocato subito. Non possono licenziare direttamente per la legge 428 del ‘90, devono prima restituire il ramo d’azienda al centro commerciale”

Un licenziamento assolutamente “illegittimo” quello che nei giorni scorsi è stato attivato da parte della Rodeo Italia Srl nei confronti di sei lavoratori del ristorante “Old Wild West” situato all’interno del centro commerciale di Tremestieri: “Non possono licenziare direttamente - spiega la segretaria generale del sindacato Filcams Cgil Messina Giselda Campolo - secondo la legge 428 del 1990 infatti avrebbero dovuto prima cedere quindi restituire il ramo d’azienda al centro, procedura che invece non è stata seguita. Questo licenziamento va quindi
immediatamente revocato”.

Così stamane è scattato lo sciopero, già previsto in realtà anche per le spettanze che i dipendenti attendono e per le quali era già stata inviata una nota all’azienda, che ha sede a Vibo Valentia, nella settimana scorsa: si tratta di tredicesime e quattordicesime non pagate negli ultimi due anni e gli ultimi due stipendi non percepiti (dicembre 2021 e gennaio 2022). “Siamo fortemente preoccupati per le sorti occupazionali e il futuro delle famiglie - prosegue la Campolo - l’azienda da un lato vuole rimanere sul territorio, dall’altro però si libera di lavoratori e lavoratrici: non crediamo sia il modo giusto di fare impresa”.
Alla protesta, nel centro di Tremestieri, hanno partecipato i dipendenti, vittime dell’improvviso licenziamento, che la Rodeo Italia, nella lettera inviata alle rappresentanze sindacali a firma di Giuseppe Colace, giustifica per motivi dovuti a “ingenti perdite economiche che comportano l’esigenza di una revisione degli assetti organizzativi e dei modelli gestionali dell’impresa finalizzati al contenimento dei costi e al miglioramento dei processi in un contesto in cui l’impresa è chiamata a potenziare la propria competitività, eliminando le aree di diseconomia interna attualmente esistenti”.

L’azienda lamenta anche una “situazione critica anche finanziariamente per la forte esposizione nei confronti degli istituti di credito” e un “degrado del centro commerciale e crollo delle presenze” oltre ad un “aumento dei costi di gestione”. Ma la Cgil Filcams non ci sta e invoca il rapido pagamento delle spettanze dovute e la revoca del licenziamento che - urlano gli scioperanti - “Speriamo arrivi già lunedì prossimo”.

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