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Processo Caf-Fenapi a Messina, chiesti tre anni per il sindaco Cateno De Luca. La sentenza il 10 gennaio

La sentenza sul processo Caf-Fenapi, che vede coinvolto il sindaco di Messina Cateno De Luca, arriverà il 10 gennaio. E' quanto deciso nel tardo pomeriggio dal giudice. In mattinata la richiesta del pm che per il primo cittadino ha chiesto tre anni di reclusione. Si tratta del processo di primo grado Caf-Fenapi davanti al giudice monocratico Simona Monforte, ovvero la presunta maxi evasione fiscale da un milione e 750 mila euro scoperta dalla Guardia di Finanza dopo un’indagine sul patronato nazionale. Secondo il pm Francesco Massara il sindaco De Luca è coinvolto tra gli altri imputati come vero e proprio "dominus" del Caf-Fenapi, per l’ultimo crocevia giudiziario ancora in piedi a carico del sindaco della città dello Stretto. Oltre all'ex deputato regionale Cateno De Luca e al suo collaboratore Carmelo Satta, ex sindaco di Alì, sono coinvolti nel processo Cristina e Floretana Triolo; l'ex sindaco di S. Teresa di Riva Antonino Bartolotta, Giuseppe Ciatto, Francesco Vito, Carmelina Cassaniti e Fabio Nicita. Tra gli imputati c'è anche la srl Caf Fenapi. Le Triolo sono due collaboratrici di De Luca e lavorano anche alla Fenapi, Ciatto è un commercialista che fa le dichiarazioni fiscali del Caf Fenapi, Nicita è il vicepresidente del cda della Fenapi, Cassaniti legale rappresentante del Caf Fenapi, Bartolotta è uno stretto collaboratore di De Luca e Vito è il responsabile dell'area fiscale del Caf Fenapi.

Il pm Massara ha chiesto quindi in definitiva solo tre condannea 3 anni per De Luca e Satta, a 2 anni per Ciatto, e l'assoluzione per tutti gli altri imputati. Richiesta anche la dichiarazione di prescrizione per alcuni reati. Nel corso del dibattimento, oggi il sindaco De Luca ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee affermando, tra le altre cose che "i miei redditi sono frutto della mia onestà", e "non sono mai stato un amministratore di fatto del Caf-Fenapi: è una insinuazione da parte dell'accusa che respingo con forza, sono un manager che ha creato la Fenapi, mi occupo di patronato dall'età di 15 anni, e stiamo parlando di una struttura presente in 78 province e 19 regioni". De Luca ha poi sottolineato più volte che questo processo penale sembra la replica del processo tributario.

"Speravo si concludesse con la sentenza - ha commentato al termine il sindaco De Luca - Purtroppo non sarà così. Oggi in 40' ho ribadito l'ingiustizia che sto subendo nell'essere in questa aula giudiziaria. Dovrò aspettare il 10 gennaio, speravo in un Natale con un pizzico di serenità dopo 10 anni. Purtroppo non è così, dobbiamo attendere".

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