Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

"Il pianeta che vogliamo", settimana sociale dei cattolici

“Ecco, dunque, il pianeta che speriamo: quello dove la cultura del dialogo e della pace fecondino un giorno nuovo, dove il lavoro conferisca dignità alla persona e custodisca il creato, dove mondi culturalmente distanti convergano, animati dalla comune preoccupazione per il bene comune”. Con il videomessaggio di Papa Francesco si sono aperti oggi a Taranto i lavori della 49ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani sul tema «Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. Tutto è connesso». Ben 214 le diocesi presenti con le proprie delegazioni, un terzo delle quali composte da giovani. Fra queste anche quella di Messina capeggiata dal vescovo ausiliare Cesare Di Pietro, con il direttore dell’Ufficio regionale della Conferenza episcopale siciliana per i problemi sociali e il lavoro don Sergio Siracusano (direttore dello stesso ufficio in seno all’arcidiocesi di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela), Ernesto Spilotros e Cristina D’Arrigo animatori di comunità del Progetto Policoro, Giuseppe Torre della Pastorale giovanile e Rosanna Mortelliti, vice presidentessa dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid).

“Non possiamo rassegnarci e stare alla finestra a guardare, non possiamo restare indifferenti o apatici senza assumerci la responsabilità verso gli altri e verso la società. Per rialzarci dobbiamo convertirci a Dio e imparare il buon uso dei suoi doni, primo fra tutti il creato. Non manchi il coraggio della conversione ecologica, ma non manchi soprattutto l’ardore della conversione comunitaria; perché ciò accada, occorre anche ascoltare le sofferenze dei poveri, degli ultimi, dei disperati, delle famiglie stanche di vivere in luoghi inquinati, sfruttati, bruciati, devastati dalla corruzione e dal degrado. Abbiamo bisogno di speranza, c’è un desiderio di vita, una sete di giustizia, un anelito di pienezza che sgorga dalle comunità colpite dalla pandemia”, ha detto il Santo Padre. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio ha sottolineato la connessione tra ambiente e lavoro, tra sostenibilità ecologica e sociale, sottolineando l’urgenza di investire sulle persone: “lo sviluppo deve comprendere un contrasto effettivo a ogni forma di povertà, una riconciliazione con l’ambiente, un’innovazione orientata al benessere umano e al rafforzamento del capitale sociale”.

I lavori sono stati aperti dalla relazione del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, rivolgendo il suo saluto all’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro, presente insieme all’economista Lonardo Becchetti, presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, le autorità della Regione Puglia e della città di Taranto e i membri del Comitato. “La persona umana - ha detto il Bassetti - non si può sfruttare, mercificare né uccidere; nessuna ragione economica può legittimare qualsiasi forma di schiavitù fisica o morale di un uomo, di una donna o di un bambino. Serve inoltre promuovere un’ecologia integrale, che non è soltanto un richiamo alla difesa dell’ambiente in cui siamo immersi, ma soprattutto un’esortazione a vivere un’esistenza interdipendente”. I lavori si concluderanno domenica.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia