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Messina, il piccolo grande miracolo di Camaro nell'area della vecchia Stazione

Viaggio nei luoghi recuperati o da recuperare

Se ogni angolo di città fosse strappato al degrado e all’incuria. Se il piccolo grande miracolo di Camaro si ripetesse anche altrove. Se... immaginate cosa potrebbe essere una città che è già baciata dagli dei e da madre natura, in quel trionfo d’azzurro e di verde, tra lo Stretto e i boschi dei Peloritani. Lo immaginate? C’era una Stazione in mezzo a un bel... nulla. Residuo di una vecchia tratta ferroviaria. Un luogo diventato “non luogo”, simile a tanti altri, pezzi di territorio che, dimenticati e lasciati a se stessi, non hanno sorte diversa dai gironi di un inferno. Quello che era diventato la Stazione di Camaro. Se ne è scritto e parlato per anni e anni. Siamo andati a ripescare l’immagine del sopralluogo effettuato nel 2013 dall’allora assessore regionale Nino Bartolotta e dal dirigente di Rete ferroviaria italiana. Forse quello è stato un momento di cesura, tra il prima e il dopo. Fu allora, infatti, che venne siglato da Cesv, Fs e Rfi il protocollo d’intesa denominato “Volontariato in Stazione”. Ma è stato soprattutto il “Progetto Capacity” – quello che ha portato anche alla costruzione dei mini-edifici “ecologici” di Fondo Saccà – la chiave di volta. Grazie alla Fondazione di Comunità di Messina, e alla partecipazione del Comune al “Bando Periferie”, si sono intercettati i finanziamenti per interventi di riqualificazione urbana.

E nell’aprile del 2019 è stata aggiudicata la gara per la realizzazione del “Parco urbano per le Arti-ex Stazione ferroviaria di Camaro”, affidandone la gestione, in un rapporto di partenariato pubblico-privati (con il contributo determinante del Cesv, oltre che di Rfi), all’associazione di volontariato “Maria Regina”. È stato dato un nome al Parco, “Talita kum”, che in aramaico significa “Fanciulla, alzati” e richiama il Vangelo di Marco, quando Gesù guarì la figlia di Giairo. Talita qum, Messina rialzati...
La riconversione dei luoghi è ancora in corso. Il primo passo è stato compiuto grazie a quell’appalto da quasi mezzo milione di euro, che ha consentito di ristrutturare il fabbricato che accoglieva i viaggiatori e il vecchio edificio della Stazione (ospitava gli uffici e l’apparato centrale elettrico) e di sistemare le aree esterne, dove dal prossimo mese tornerà a svolgersi il Campo estivo per ragazze e ragazzi.

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