«È il momento del dolore e della solidarietà». Lo sottolinea il sindaco di Santo Stefano, Francesco Re, che conosceva bene Mariolina e la figlia Alessandra, trovate impiccate ieri nella casa di campagna in cui vivevano. «Avevo incontrato la signora ieri mattina in un supermercato, abbiamo scambiato due parole, mi sembrava tranquilla anche se era di fretta. La loro era una famiglia normale e senza apparenti disagi, andavano d’accordo e non avevano particolari problemi. Il padre della ragazza è un grande lavoratore apprezzato da tutti - aggiunge -. Lavorava prima nel campo della ceramica ora nel settore delle torniture meccaniche. La giovane doveva fare gli esami di terza media. Era molto timida, ma non aveva seri problemi con i compagni. La madre le stava sempre accanto. Siamo sgomenti, tutto il pase è vicino alla famiglia. Non sappiamo cosa sia successo. Ieri sera mi hanno chiamato i sanitari del 118 che non trovavano l’appartamento in campagna perché si trova in una zona impervia e poco conosciuta per chi viene da fuori. Adesso è il momento del dolore e della solidarietà che deve spingere ognuno di noi stefanesi a stare accanto a Maurizio, ai familiari tutti che si trovano a vivere un momento drammatico. E’ anche il momento in cui chi fosse eventualmente a conoscenza di fatti e circostanze utili a facilitare gli inquirenti a ricostruire quanto accaduto, si metta immediatamente a disposizione degli stessi e collabori» continua Francesco Re.
La riflessione del sindaco
«E' soprattutto il momento - continua - nel quale Società Civile, Istituzioni Pubbliche , intera Comunità Stefanese, debbono interrogarsi e riflettere su ciò che ha impedito di percepire la condizione di latente disagio interiore, di sofferenza, per non aver saputo captare il bisogno di vicinanza e di aiuto di cui necessitavano Mariolina ed Ale». Il sindaco ha anche annunciato che proclamerà il lutto cittadino per il giorno dei funerali.
Il parroco: "Questo periodo ha acuito un isolamento umano talvolta insopportabile"
Il parroco di San Nicolò di Bari, don Calogero Calanni, che ha accompagnato Alessandra nei sacramenti, è sgomento come tutta la comunità. "È il momento del silenzio - ci ha detto - quello in cui gli inquirenti devono fare il proprio lavoro e noi tutti, come una famiglia vera, reale, evangelica, assicurare vicinanza senza giudizio. Questo periodo ha acuito un isolamento umano talvolta insopportabile. Ma guai a puntare il dito contro qualcuno, solo Dio sa".
La vicepreside: "Ale era una delle allieve più brillanti"
E domani toccherà spiegare anche ai compagni di classe di Alessandra. Increduli e spaventati da qualcosa che non possono capire, che non potevano immaginare. "Alessandra ha rappresentato per il Liceo Artistico Regionale “Ciro Michele Esposito” con Scuola media annessa di S. Stefano di Camastra, una delle allieve più brillanti e più impegnate degli ultimi anni, con una spiccata attitudine alla manualità del disegno e con una capacità di eccellere in tutte le materie", racconta la vicepreside, prof.ssa Valeria Gerbino. Che continua, in una nota ufficiale, "come tutte le ragazze che primeggiano e rappresentano l'eccellenza, Alessandra era portata a tenere un comportamento a scuola di massima attenzione a tutte le attività didattiche, lasciando poco spazio a volte alla socializzazione con i suoi compagni, era quella che si suole rappresentare come una ragazza, brava, intelligente, sensibile e un po' introversa, ma nulla di più". L’Istituto domani si riunirà in assemblea per continuare "nel ricordo, nel nome e nel segno di Alessandra. Per dare un messaggio di solidarietà, di vicinanza e di speranza a quanti, studenti e non, da ormai parecchi mesi a questa parte vivono una frustante condizione di vita pesantemente influenzata dall’incalzare pandemico".
Restano quei post sulla pagina della mamma. Il senso di un dolore e di un travaglio dilaniante.
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