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Giampilieri 11 anni dopo l'inferno di fango che inghiottì 37 innocenti

Undici anni fa la giornata era cominciata come un dolce prolungamento d'estate, quasi trenta gradi, un mare bellissimo e seducente lungo tutta la costa sud di Messina. E a Giampilieri Marina qualcuno si faceva il bagno... Nel pomeriggio il cielo si è oscurato, come nel Vangelo, quando si racconta della morte in croce di cristo. Il nero di quel cielo su tutta la vallata non si era mai visto fino ad allora. E in pochi istanti, quel nero si è trasformato nei colori della morte, il marrone della montagna sbriciolatasi e del fiume di fango, il grigio che ha avvolto mura e strade di giampilieri superiore e di tutti gli altri villaggi sommersi dalle colate assassine. Undici anni fa, 37 morti fa.

È cambiato molto da allora, Giampilieri è risorta, sono state attuate opere di messa in sicurezza dei territori mai realizzate prima, si è lottato strenuamente per ridare vita e colori alla vallata. Indicata dai media nazionali e da certi politici come terra di abusivismo edilizio (accusa infamante e smentita dai fatti).

Giampilieri è assurta a modello, che dovrebbe essere riconosciuto anche da chi guarda alla Sicilia solo come patria della mafia e del degrado: un modello nell'utilizzo dei fondi e nella ricostruzione. Lo si doveva, alla memoria di quelle vittime innocenti.

Sono state e sono ancora presenti nel cuore dei familiari e nella memoria della collettività, fanno parte integrante della nostra storia e del nostro futuro. E oggi, 11 anni dopo, vogliamo ricordarle di nuovo, tutti insieme, i piccoli angeli volati in cielo, l'eroe Simone Neri, le donne, gli uomini, gli anziani, e quel corpo di donna che nessuno ha mai riconosciuto.

1 ottobre 2009-1 ottobre 2020: per non dimenticare mai.

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