La Passeggiata a mare di Messina ieri pomeriggio può dirsi il simbolo di questa stranissima “terra di mezzo” che gli esperti hanno chiamato “fase 2”, successiva al “lockdown” e propedeutica al ritorno alla normalità. Tutte le contraddizioni del momento sono qui, davanti ai nostri occhi, in quello spazio che si affaccia sulle acque del porto e che fronteggia la stele della Madonnina. Per giorni è stato detto, via libera ma non liberi tutti. Ed è qui già il primo paradosso. Dopo due mesi di “detenzione domiciliare”, l'allentamento delle restrizioni è stato visto subito come la scritta “the end” sullo scherma di un brutto film horror. E a cosa servono gli inviti alla prudenza, le restrizioni imposte ai titolari degli esercizi commerciali, se poi la voglia del ritorno alle vecchie abitudini è più forte di ogni richiamo e dei timori di chi prevede possibili “escalation” di un virus che, in ogni caso, non è stato ancora sconfitto da nessuno?
Ecco, dunque, gli assembramenti, oltre cinquecento persone attorno alla fontana Bios e alla Batteria Masotto, gran parte dei giovani senza dispositivi di sicurezza, senza mascherine, tutti vicini l'uno all'altra come in una grande festa collettiva. E poi giochi, scherzi, come un tranquillo normalissimo sabato pomeriggio dell'era pre-Covid, con un momento anche di tensione, quando una ragazza ha avuto un malore (forse provocato anche dalla caldissima giornata di scirocco), si è accasciata a terra, con una folla intorno, ed è stata poi trasportata in ambulanza all'ospedale per accertamenti.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina
Caricamento commenti
Commenta la notizia