I campanelli d’allarme sullo stato di abbandono della ditta ex Frigogel sono stati suonati da più parti e in molteplici occasioni. Si paventavano gravi conseguenze e ieri i timori si sono scontrati con la dura realtà dei fatti. In mattinata, un vasto rogo si è sprigionato da uno dei capannoni in disuso, nella Zona industriale regionale. Colonne di fumo nero si sono levate alte in cielo, facendo ipotizzare il peggio. Le lingue di fuoco hanno divorato tutto ciò che incontravano, principalmente vecchio materiale e attrezzature lasciate a marcire da quando lo stabilimento ha abbassato le saracinesche per non riaprirle mai più. Col passare del tempo, il rogo ha assunto proporzioni notevoli, distruggendo anche parte delle strutture portanti e determinando dei crolli. E non è stato facile per i vigili del fuco avere ragione delle fiamme. Complici le bancarelle del tradizionale mercatino domenicale della Zir, le autobotti hanno incontrato notevoli difficoltà a raggiungere l’area in questione. Necessario, quindi, chiedere il supporto dei carabinieri, che con una pattuglia hanno “fatto strada” ai pompieri. Il lavoro di questi ultimi si è protratto per molte ore: fino alla tarda serata di ieri sono stati impegnati a spegnere gli ultimo focolai, coadiuvati anche dai militari del XXIV Artiglieria che hanno messo a disposizione un’autobotte. Nel corso delle operazioni di spegnimento è emerso che l’incendio era di chiara matrice dolosa. Qualcuno ha raggiunto lo spiazzo in cui sono parcheggiati dei vecchi furgoni della ditta che produceva surgelati, ha versato del liquido infiammabile e dato fuoco. Ingenti i danni: in fumo alcuni veicoli dell’ex Frigogel e materiale accatastato nel tempo. Il grave episodio dimostra come sia un gioco da ragazzi introdursi nei capannoni della zona sud. Incivili continuano a fare razzia di ciò che rimane all’interno della ditta. Poco importa loro che in passato le forze dell’ordine abbiano fermato cacciatori di rame e ferro. La polizia municipale, qualche giorno fa, ha bloccato due giovani mentre asportavano materiale elettrico. Avevano sottratto salvavita industriali e magnetotermici, oltre a pannelli in plexiglass. Dichiarati dagli agenti in stato di arresto, per furto aggravato in concorso, il giudice ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di firma, fino alla data del processo fissata il 6 febbraio prossimo.
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