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Alessandro Lui diventa “multidimensionale”: il messinese tra i protagonisti di Vanina

L’attore veste i panni Adriano Calì, medico legale e amico personale della protagonista

Fra noir e dramedy, “Vanina – Un vicequestore a Catania”, la fiction RTI-Palomar tratta dai romanzi della scrittrice netina Cristina Cassar Scalia (Einaudi), ha confermato il successo dei testi originali, con un cast quasi tutto siciliano al fianco della protagonista Giusy Buscemi, originaria di Menfi (Agrigento). Tra gli interpreti principali della serie. che si concluderà il 17 aprile su Canale 5 (ore 21.20) con l’episodio “La Salita dei Saponari” (dal terzo romanzo del 2020), anche il messinese Alessandro Lui, classe 1991 - volto dell’avvocato Matteo Boccanera di “The Bad Guy” - nei panni di Adriano Calì, medico legale e amico personale della protagonista.
«Di Adriano mi ha divertito molto il fatto che sia un personaggio multidimensionale – ci dice - Lo vediamo nelle vesti istituzionali del suo lavoro, cui fa da contraltare un privato completamente diverso, più leggero, come nel rapporto con Vanina e Giuli (la palermitana Dajana Roncione). Si conoscono fin da ragazzi e i loro momenti insieme fanno emergere una Vanina informale e rilassata». Un idillio che rischia di spezzarsi a causa di un’infatuazione di Giuli per il giornalista Luca (l’augustanese Stefano Gianino), compagno di Adriano. «Lui non sospetta nulla, ma purtroppo Vanina, che ha a cuore Adriano ed è la sua prima confidente, viene sempre più coinvolta nello spiacevole ménage a trois che si sviluppa nel corso delle puntate».
Importante per rendere il rapporto fra i personaggi la sintonia tra gli interpreti. «Dalle fasi di lettura avevamo stabilito come trasporre un rapporto così intimo e duraturo negli anni, e questa sintonia ce la siamo portata anche nel privato, rendendo le scene da girare più fluide». Per l’attore la partecipazione a “Vanina” rappresenta un tassello importante dopo “The Bad Guy”: «C’è un prima e un dopo, perché venivo da ruoli di giovane sovversivo sia in tv che in teatro e grazie a “The Bad Guy” mi sono avvicinato a una linea più leggera. In modi diversi questa serie e “Vanina” sono lavori che propongono un coro di personaggi molto caratterizzati che padroneggiano il siciliano. Una volta in tv si parlava il gergo indefinito del “sicilianesco”, oggi ti permettono di spaziare e gli autori non hanno più la pretesa di scriverti il dialetto. Questo rende tutto più autentico».
Diplomato alla Link Academy di Roma, Lui è stato diretto in teatro da registi del calibro di Marcello Cotugno (“Accadi-Metro”, “MolièRe 70”), Luciano Melchionna (“Dignità Autonome di Prostituzione”), Ninni Bruschetta (”Amleto”), Joele Anastasi (“Immacolata Concezione”) e altri. Nel suo curriculum anche “Squadra antimafia”, il docufilm “Il caso Pantani” di Domenico Ciolfi, dove interpreta Pietro Buccellato (il portiere d’albergo che trovò per primo il corpo di Marco Pantani) e la serie “From Scratch”, girata a Cefalù con Zoe Saldana. Ma è nella sua Messina che ha mosso i primi passi: «Ho deciso di fare l’attore a 16 anni, durante la convalescenza per un incidente col motorino. Mi sono avvicinato a quest’arte studiando con Sasà Neri, che mi ha seguito per tutte le audizioni nelle varie accademie. Sempre a Messina ho debuttato sul set nel film “Ragazze a mano armata” di Fabio Segatori, interpretando una guardia giurata che tenta di sventare una rapina». Lui tornerà sugli schermi nella seconda stagione di “The Bad Guy”, in streaming prossimamente su Prime Video.

 

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