Un’edizione del Tao Film Fest, quella appena conclusa, che Marco Müller, direttore artistico, considera degnamente celebrativa, tra grandi star e un cinema d’autore che ha ottenuto i premi delle quattro sezioni della kermesse, assegnati dal pubblico alla cerimonia di chiusura. Per “Officina Sicilia” vince «Pietra Madre»; «To a land unknown» per “Focus Mediterraneo”; «Il giudice e il boss» premiato per “Gala” e gli storici documentari di Panaria Film per la sezione “Ieri, oggi, domani”. «Il risultato globale del festival è stato indicativo della risposta che si può ottenere quando si coniugano la storia con i miei rapporti personali con registi, produttori, agenti e attori. Mi ha fatto piacere che ogni tanto sul palco attori e registi ricordassero che avevamo cominciato insieme. Anche il regista di “Touch” Baltasar Kormàkur mi ha ringraziato per averlo seguito dal suo film d’esordio “101 Reykjavík”, che proposi in anteprima a Locarno». Ancora nessuna notizia su un possibile ritorno di Müller alla guida del TaoFest, ma le idee, in caso di riconferma, sono chiare: «Con l’esperienza di questa edizione realizzata con passione e in breve tempo, se dovessi tornare ad occuparmene penserei ad una programmazione in due momenti: uno inerente la continuità del festival con la sua storia, con un grosso lavoro sulle serate al Teatro Antico, per ottenere il massimo dell’attrattività, e l’altro strutturato in modo da rendere la manifestazione un luogo ove i giovani possano tornare a riempire il teatro e cambiare, grazie alla loro partecipazione, la visione dei film». Per attirare il pubblico dei ragazzi, Müller pensa di coinvolgere gli influencer siciliani più seguiti sui social: «Confrontandomi con l’attrice e influencer di Erice Sofia Fici (finalista a Miss Italia 2020), mi sono reso conto che potrebbero interloquire con gli spettatori giovani e rendere più attraente la proposta che il festival potrebbe fare in futuro». Altro tassello, l’attenzione al cinema del Mediterraneo oggetto delle nuove sezioni “Officina Sicilia” e “Focus Mediterraneo”: «Sarebbe un momento di maggiore approfondimento, studio e collegamento di identità. Insisto sull’idea di un festival siciliano che dimostri che la Sicilia può realizzare una programmazione competitiva dedicata al cinema dei paesi del Mediterraneo. Si potrebbe seriamente pensare a destagionalizzare la manifestazione e portare quel momento del festival d’inverno in modo che si incastri nel calendario dello studio e della discussione. Ciò permetterebbe finalmente di arrivare a un evento competitivo serio, con una giuria prestigiosa, che metta in evidenza le qualità dei film solo di questi paesi. Con la tranche estiva poi si spazierebbe di più».