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Messina, ora è una questione di testa: sabato da dentro o fuori

Sabato il decisivo retour-match dei playout che vale la permanenza in categoria. Ai biancoscudati serve la vittoria. Dimenticare la sconfitta con la Gelbison e pensare positivo. Al “Franco Scoglio” si può

Tutti in silenzio, testa bassa e lavorare. È iniziata così la settimana del Messina, tornato in campo dopo la brutta e pesante sconfitta nella gara di andata del playout contro la Gelbison. Poche parole, ora servono i fatti. E i gol che sono mancati nelle ultime due partite e che avrebbero cambiato il finale di stagione dei giallorossi. Con la sfida dello stadio “Guariglia” di Agropoli si può parlare di una vera e propria astinenza in fase offensiva, preoccupante per chi è costretto a segnare per raggiungere il proprio obiettivo. In generale, infatti, il Messina ha realizzato appena una rete nell’ultimo mese di partite ufficiali: la squadra di mister Ezio Raciti ha collezionato una sconfitta interna (0-1) contro il Foggia, il doppio 0-0 esterno in casa di Picerno e Taranto, inframezzato dal successo casalingo (1-0) contro la Juve Stabia, deciso dal gol del difensore Ferrini. Assolutamente troppo poco per una squadra che deve conquistare la salvezza che, sfumata nella regular season, può ancora arrivare, anche se a determinate condizioni.

Le prime due sono inevitabilmente collegate: segnare e vincere. Il regolamento dei playout, infatti, favorisce i giallorossi che hanno chiuso la stagione in una migliore posizione di classifica rispetto ai campani (17esimi contro 18esimi). Servirà necessariamente realizzare almeno un gol per mantenere la Serie C: la prima festa, in terra campana, è stata rossoblù con un 1-0 arrivato al 93’, ma sabato 13 al “Franco Scoglio” (ore 15) c’è ancora la possibilità di trasformarla in una rivincita giallorossa.
Adesso la situazione si è ribaltata, è il Messina condannato a vincere contro una Gelbison che, invece, potrà impostare una gara diversa, cercando di gestire un pari d’oro. È arrivata davvero l’ultima occasione, quella che non concede altri appelli.

L’atteggiamento. Ricordarsi del match di Agropoli per comportarsi in maniera completamente opposta. Il Messina deve essere squadra, convinta, convincente, determinata e grintosa, deve trasformarsi rispetto a quella vista pochi giorni fa nel match di andata. È l’ultima sfida di una lunga e difficile stagione, le forze sono contate ma bisognerà trovarne di nuove per compiere la seconda impresa consecutiva dopo quella della scorsa stagione. In questo caso c’è un’appendice in più, ma l’epilogo – lo spera tutto l’ambiente giallorosso – deve essere uguale.

Questione di testa. Non solo gambe e gioco, ma saranno fondamentali l’approccio e la mentalità. Il Messina attendista e spaventato che è sceso in campo al “Guariglia” deve lasciare spazio a quello in grado di tirare fuori il carattere nel momento decisivo. La paura di sbagliare non ha più ragione di esistere, ma provarci per 90 minuti e oltre.

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