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Messina, vendi cara la pelle: primo round ad Agropoli

Andata playout al “Guariglia” contro la Gelbison oggi (ore 15) per i peloritani. Saranno 700 i tifosi al seguito. Il tecnico Raciti: «Gruppo sintonizzato sull’obiettivo da raggiungere, che crediamo di meritare. Sarà una gara fondamentale ma non decisiva, mi aspetto una contrapposizione di aggressività»

Perez al centro dell'attacco

È il giorno di Gelbison-Messina, andata dei playout di Serie C. Tutto si azzera, in 180 minuti ci si gioca la permanenza nella categoria. I peloritani sono partiti ieri poco prima delle 13 verso la Campania, dove oggi saranno di scena al “Guariglia” di Agropoli. «Uno spareggio sfugge a ogni dinamica normale di una partita di campionato», ha esordito il tecnico Ezio Raciti nella conferenza di presentazione del match. È ovvio che, per posta in palio e percorso sviluppato, sarà una partita completamente diversa da quella che l’Acr è riuscita a far sua lo scorso febbraio, grazie alla doppietta di Kragl: «Loro hanno cambiato allenatore e modulo di gioco, quindi quel match non fa molto testo - ha ricordato Raciti -. È chiaro che gli ambiti emotivi e nervosi saranno predominanti, però per il resto basta avere dei concetti da applicare in campo, basandosi su quanto fatto fino ad adesso». Punti di riferimento e personalità.
Come noto, si giocherà su due gare, ma la prima potrebbe già dire molto sugli esiti finali. La Gelbison, che non vince da dieci partite, dovrà provare a forzare trovando un vantaggio da gestire nella gara di ritorno. Il Messina che gara farà? «Non sarà fondamentale o decisiva la prima partita ma saranno 90 minuti da affrontare al meglio, in cui conterà un risultato positivo. Credo che l’avversario avrà voglia come noi di incidere già sulla prima partita, ma saranno due gare diverse. In campo le motivazioni saranno uguali per entrambe le squadre, noi abbiamo un blasone e una città da salvaguardare. In campo credo ci sarà un contrapporsi di aggressività».
Le tensioni post-Taranto sembrano essere alle spalle, lo spogliatoio è sintonizzato su queste sfide che valgono tutta la stagione: «Il gruppo si è allenato bene, con professionalità attenzione e voglia di prendere il risultato che speriamo ci porti alla salvezza. Sul campo abbiamo dimostrato di meritarla. Quanto fatto nelle partite precedenti non conta più, dobbiamo giocarcela come fosse una finale. Dal percorso fatto in precedenza dobbiamo solo portarci l’identità che abbiamo e la consapevolezza di essere forti. La tensione c’è per tutti, ma ho detto ai ragazzi, nelle ultime ore, di non farci prendere dall’ansia perché rischia di consumarci le forze. Dobbiamo giocare sereni e fare quello che sappiamo».
I peloritani saranno praticamente in casa, con quasi 700 tagliandi venduti e il settore ospiti pieno: «I tifosi sono sempre con noi, l’incontro di mercoledì ci ha dato ulteriore carica. Vogliamo regalargli quello che ci chiedono», ha concluso Raciti.

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