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Messina, la salvezza si decide nei prossimi 180’

La partita di Taranto lascia tanti rimpianti in casa biancoscudata. L’obiettivo ora andrà inseguito ai playout. La squadra in ottica Gelbison dovrà ritrovare la personalità dei giorni migliori

Tutto da rifare. Il Messina non sfrutta l’assist del Latina, che ha battuto l’Andria, fermandosi sullo 0-0 a Taranto e rinviando il discorso salvezza ai playout. Un’occasione sprecata, vanificata da una prestazione sottotono, contro un avversario che non ha brillato più di tanto ma ha creato di certo maggiori pericoli, arginati da un ottimo Fumagalli, tra i pochi a salvarsi in quanto a rendimento e personalità allo “Iacovone”. Il Messina ha steccato ancora una chance d’oro, lasciando spazio al Monterosi che, vincendo ad Avellino, ha scavalcato i giallorossi e raggiunto la permanenza diretta, grazie al divario di 9 punti dalla Viterbese (salvo restituzione dei punti che riscriverebbe i giochi, sulla quale torneremo più avanti). Ciò che ha deluso di più, in Puglia, è stato proprio l'atteggiamento della squadra. Che in novanta minuti e poco più sapeva di giocarsi tutto ma non è riuscita ad andare oltre ciò che ha mostrato. Cioè pochissimo, soprattutto a livello di trame e coraggio.
Schema preparato pressappoco così: provare a tirare fuori i rossoblù dalla tana, per poi colpirli al momento giusto. Alla vigilia si era detto che probabilmente il Taranto, per tentare la miracolosa qualificazione ai playoff, avrebbe dovuto tentare un approccio diverso rispetto a quello consueto che caratterizza le squadre allenate dall’ex di giornata Eziolino Capuano. In parte questo è avvenuto, seppur si sia confermata la sterilità offensiva dei padroni di casa. È però mancato quel fuoco sacro al Messina, la verve e l’energia positiva che serve in queste circostanze. E servirà, è bene tenerlo a mente, anche e soprattutto nella coda di fine torneo che il Messina sarà costretto a giocare.
Il rigore sbagliato da Kragl di certo aumenta i rimpianti. Perché in una partita di quel tipo, un episodio avrebbe sicuramente cambiato scenari e dinamiche. Aprendo ancora di più gli spazi che gli ospiti avrebbero poi potuto sfruttare per chiudere magari i conti. Ma dagli undici metri si segna e si sbaglia. Senza dimenticare che molti dei punti conquistati nella vigorosa risalita del girone di ritorno hanno anche il marchio dell’esterno talentuoso ex Frosinone. Al cui talento bisogna continuare ad aggrapparsi per salvaguardare la categoria. Come a quello degli altri big.
Ma tutto passa anche dal ritrovare un certo spirito (in tutto il gruppo) che dopo la sconfitta in casa della Turris si è rivisto solo a intermittenza. Qualcosa non va nell’ambiente giallorosso, sembra evidente. Si può disquisire all’infinito sui temi tattici, sulle scelte tecniche, sui cambi più o meno opportuni, ma alla base di tutto c’è sempre lo spirito di coesione che deve animare un progetto. In tutte le componenti. Soffermarsi oggi su tutte le cose che funzionano o meno, avrebbe pochissimo senso. Bisogna raccogliere le forze residue e portarle in campo, in allenamento. Oggi sopra tutto conta il Messina. E ai playout servirà completamente un’altra mentalità per venirne fuori. Perché quanto fatto vedere allo “Iacovone”, evidentemente non può bastare, seppur l’Acr ci abbia provato fino all’ultima azione e con l’uomo in meno.
Al momento le due gare contro la Gelbison sono programmate per il 6 e il 13 maggio ma le date potrebbero slittare. Lo ha detto a chiare lettere il presidente del Pescara dopo la partita con il Picerno, parlando di playoff e caso Siena. Stesso discorso va adattato per Imolese (Girone B). Monterosi e Viterbese (ad oggi retrocessa), perché le sentenze sui ricorsi potrebbero cambiare le carte in tavola. Suonano come abbastanza esplicative le ultime dichiarazioni del numero uno della Viterbese, Marco Arturo Romano: «Siamo sicuri di disputare i playout. È impossibile che non ci vengano restituiti i due punti. Siamo stati sanzionati per aver pagato con qualche giorno di ritardo 11mila euro che, al contrario di altre situazioni non riguardano Inps o Irpef, ma due date Equitalia sospese da parte dello Stato. Come è possibile far retrocedere una squadra senza che ci sia un regolamento preciso sulle rate sospese? E poi, ripeto, stiamo parlando di una somma risibile, poi immediatamente saldata. Ovviamente perseguiremo la giustizia in tutti i gradi di giudizio qualora fosse necessario: Tar, Consiglio di Stato e Corte Europea. Ripeto, siamo sicuri di poterci giocare i playout nel pieno rispetto delle regole sportive».

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