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Messina, un solo obiettivo: a Taranto per la salvezza diretta

Serve solo vincere e poi sperare nei risultati degli altri campi. Sciotto vicino alla squadra, 250 tifosi ospiti allo “Iacovone”. Raciti: «Da mesi lavoriamo per avere questa chance, la squadra ha le idee chiare»

È il giorno di Taranto-Messina, ultima di campionato, gara della speranza per i peloritani che allo “Iacovone” sono obbligati a vincere per provare a ottenere la salvezza diretta al termine dei novanta minuti. Destino che, però, passa anche dai risultati degli altri campi. Soprattutto da Latina, dove è di scena la Fidelis Andria: se l’Acr vincesse e i pugliesi non riuscissero a fare lo stesso, i giallorossi potrebbero brindare alla permanenza diretta. Più difficile la seconda ipotesi che passa (oltre che dalla vittoria imprescindibile del Messina) dal successo del Monterosi ad Avellino e da un risultato positivo della Turris a Foggia.
Un solo risultato. Incroci e destini collegati. Ma, come detto, prima di tutto la compagine biancoscudata dovrà pensare a fare bottino pieno su un campo difficile e contro una squadra che, dopo avere ottenuto la salvezza, ora sogna addirittura il colpaccio dei playoff. Ma le motivazioni, di certo, non mancano agli ospiti: «Ci siamo preparati, in questi mesi, proprio per arrivare a questa partita avendo la possibilità di giocarci la salvezza - ha detto senza mezzi termini il tecnico Ezio Raciti in sede di presentazione -. Un risultato conquistato giornalmente. Sappiamo cosa fare, i ragazzi sono coscienti della loro forza, ci tocca vincere perché solo così possiamo avere vantaggio da eventuali risultati provenienti dagli altri campi, visto che non siamo più pienamente artefici del nostro destino e per questo c’è un pizzico di rammarico. Ma abbiamo la consapevolezza della nostra identità, sulla quale faremo leva per ottenere i tre punti». Insomma, mentalizzati senza pensare troppo a quanto succederà altrove: «Ne abbiamo parlato poco, sono intervenuto meno del solito con i ragazzi perché la motivazione si trova da sola in queste partite. È stato necessario puntualizzare i concetti portati avanti in questi mesi, in modo da non perdere lucidità ed equilibrio, ed ho avuto risposte puntuali da professionisti seri quali sono i miei giocatori, che non vedono l’ora di giocare la partita. Conta solo vincere».
Compattezza piena. Il presidente Pietro Sciotto è stato vicino alla squadra ieri e tutta la settimana, così come il resto della dirigenza. Presenza e vicinanza, come quella che “porteranno” i 250 tifosi che popoleranno il settore ospiti dello “Iacovone”.
In campo. Sul rettangolo verde sarà 4-2-3-1 di partenza con qualche dubbio di formazione. Tra i pali torna Fumagalli. A sinistra Celesia per lo squalificato (ex) Versienti, come difensori centrali favoriti Ferrini e Ferrara su Baldé e Trasciani. In mediana Mallamo e Fofana avvantaggiati su Fiorani e Marino, che potrebbero pure essere impiegati a sinistra. Le riserve sull’impiego di Nino Ragusa dal primo minuto non sono ancora state sciolte. Si deciderà all’ultimo se buttare nella mischia i l capitano. Per il resto, grande fiducia su Balde, Perez e soprattutto Kragl. Giocherà chi sta meglio, come la scorsa settimana: «Queste sono partite nelle quali devo scegliere chi mi convincere sotto tutti gli aspetti, l’approccio deve essere senza ansia e questo lo vedo anche in settimana».
L’avversario. Taranto con il 3-5-2 marchio di fabbrica di Capuano: «Loro hanno l’obiettivo della griglia playoff, ottenibile solo vincendo, quindi penso che dovranno cambiare atteggiamento rispetto al solito, però per me conta molto di più quello che saremo in grado di fare noi, l’approccio che avremo, l’aggressività. Sappiamo che sarà una gara dura, in cui non dobbiamo prendere gol, solo così puoi provare a vincerla contro un avversario che 15 volte in questo campionato è rimasto con la porta inviolata. Questo non ci deve portare ad allungarci, ma ci serve restare compatti, attenti, non avere fretta e colpire al momento giusto».

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