La festa, sul campo e sugli spalti, deflagra alle 18:30 in punto quando Scarano di Seregno, dopo cinque minuti di recupero, porta il fischietto alla bocca decretando la fine delle ostilità. Bentornata aquila. La Nuova Igea Virtus è in Serie D, la Barcellona giallorossa ritrova un palcoscenico più consono al proprio blasone suturando quattro anni di attese. Il club barcellonese torna alla sua gloria storica e lo fa con pieno merito grazie al lavoro di un allenatore, Pasquale Ferrara, che si è confermato il valore aggiunto di una squadra che lui stesso in estate, in collaborazione con il ds Bottari, ha costruito a sua immagine e somiglianza. Grandi meriti anche alla società, che si è fidata ciecamente dei suoi uomini mercato programmando con oculatezza e facendo sempre i conti con il proprio bilancio.
La Nuova Igea Virtus chiude la stagione mantenendo inviolato il proprio fortino ma soprattutto sigillando con un +4 in classifica sul Siracusa, sconfitto a Lentini, un lungo duello promozione condotto sempre davanti agli aretusei. Contro il Modica per certificare il primato e non correre rischi serviva una vittoria e i tre punti sono puntualmente arrivati grazie al dodicesimo centro stagionale di un sempre più irresistibile Franchina, che al tramonto del primo tempo ha infilato Incatasciato facendo venire giù il “D’Alcontres-Barone”.
Ieri pomeriggio, gremitissimo con 2000 sostenitori, di altre categorie. Simbolica e maestosa, con lo stemma a campeggiare in bella vista, la coreografia allestita in gradinata, uno stupendo sventolio di bandiere gialle e rosse ha invece colorato la tribuna accompagnando l’ingresso delle due squadre. Sul campo la Nuova Igea Virtus, con Medina perno centrale del tridente appoggiato sugli esterni dalla spinta di Idoyaga e Biondo, ha subito preso di petto la situazione. Al 22’ l’attaccante paraguaiano non arriva di un soffio ad impattare la sfera sul cross di Franchina, letale, dopo una conclusione al volo di Biondo fuori di un niente, a quattro dall’intervallo. Medina vede l’inserimento del terzino, che aggancia in area e col destro infila alle spalle di Incatasciato.
Nella ripresa Idoyaga spreca più volte il raddoppio, dall’altra parte brivido quando Cristian Verdura per poco non rischia l’autogol. Il cronometro scorre avvicinando la capolista all’impresa. Sugli spalti comincia la festa, un’ovazione accoglie l’ultima presa aerea di Staropoli. Sul suo rilancio arriva il triplice fischio dell’arbitro. Un abbraccio collettivo inghiotte giocatori e tifosi rendendo la festa uno scambio di volti felici. L’aquila giallorossa è tornata a volare. Chapeau Igea!
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