Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, in classifica pesa l’andata disastrosa

Amaro in bocca dopo il pari nello “spareggio” con l’Andria ma da gennaio in poi l’Acr sarebbe secondo

Sapore più amaro che dolce, in casa Messina, dopo il pari interno contro l’Andria. Vincendo i giallorossi avrebbero dato una “spallata” forse decisiva ai pugliesi, rimanendo a -5 dalla salvezza diretta, ora distante invece sette punti. Il successo non è arrivato, nonostante i peloritani abbiano avuto un paio di occasioni per segnare. Soprattutto con Curiale, che non ha sfruttato al meglio l’occasione da titolare che gli è stata concessa a distanza di oltre un mese. L’ultima volta che l’ex Vibonese era partito dal primo minuto, infatti, era il 7 dicembre, vittoria interna con la Virtus Francavilla.
Il tecnico Ezio Raciti, nella conferenza stampa post-gara, ha voluto difendere a spada tratta il suo attaccante, però è anche vero che l’errore nella ripresa che poteva cambiare il corso della gara ha davvero del clamoroso. «Gettare la croce addosso a uno solo ha poco senso, si vince e si perde tutti assieme», ha detto il trainer giallorosso nel dopo gara. Aggiungendo poi: «Credo che abbiamo disputato buona partita ma gli episodi non sono stati favorevoli e certe volte determinano una stagione, per un giocatore e per una squadra. L’Andria ha giocato per non farci giocare, anche coi falli sistematici su Kragl e Ragusa. Credo che non abbiamo subito un tiro in porta, magari il giudizio complessivo è condizionato dalla posizione di classifica che hanno loro, ma sono una squadra che va valutata senza guardare all’ultimo posto».
Poi sulle scelte iniziali, Marino e lo stesso Curiale dentro, invece di Ortisi (da trequartista al posto dell’indisponibile Balde) e Perez: «Ho scelto Marino perché abbiamo variato modulo, preferendo il 4-3-3 con un vertice alto per andare a prendere Arrigoni. Anche Curiale è stato inserito per provare a tirare fuori nella prima giocata i loro centrali, così da lasciare l'uno contro uno a Ragusa e Kragl, ma ripeto sono stati sistematicamente picchiati».
C’è poi una grande questione “irrisolta” da mesi e mesi, quella dei rigori. Il Messina in questo campionato non ne ha ricevuto neppure uno a favore e un penalty manca ai peloritani da addirittura 65 partite, precisamente dalla scorsa stagione, prima giornata a Pagani. Anche ieri contatto dubbio e decisione dell’arbitro andata in direzione opposta ai colori giallorossi.
L’Acr, comunque, ora deve solo mettere alle spalle questo mezzo passo falso e ripartire da Latina. D’altronde, se si guarda la classifica degli ultimi due mesi, solo il Catanzaro ha fatto meglio in termini di punti rispetto ai biancoscudati: 19 quelli della battistrada calabrese, 15 quelli del Messina, come Crotone e Picerno. È evidente come pesino tanto e soprattutto le sconfitte a raffica del girone d’andata, che condannano adesso la squadra a non sbagliare praticamente mai per rimanere incollata al treno della salvezza, magari quella diretta.

Caricamento commenti

Commenta la notizia