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Messina, tre indizi fanno una prova. Ma stona lo sfogo del presidente Sciotto

Il terzo successo di fila rilancia le ambizioni-salvezza di un gruppo rigenerato dalla “cura Raciti”

Più 5 sull'ultimo posto in classifica e -7 dalla salvezza diretta: il Messina targato Ezio Raciti aggiunge mattoni a quella che fino a qualche settimana fa sembrava un’impresa praticamente impossibile. Cioè rimettersi in carreggiata per bissare la clamorosa permanenza della scorsa stagione. Tre vittorie consecutive, pesantissime, hanno rilanciato le speranze dei giallorossi, vivi e pienamente in corsa.
La sfida di domenica scorsa vinta 2-0 con una prova di sofferenza e concretezza, consegna una squadra che si è calata totalmente nella parte. Nella battaglia che tocca a chi lotta per questi obiettivi. Una prestazione corale accentuata da alcuni singoli che hanno brillato. Ne ha parlato l’allenatore nel dopo gara. A partire dal rigenerato Balde, autore di una doppietta.
«In quella posizione si esalta, scherma e può inserirsi in zona gol», ha detto Raciti. E poi Kragl: giocate, personalità e presenza nonostante una forma fisica non ancora ottimale: «Va gestito, ho aspettato qualche minuto in più prima di sostituirlo, so quello che può dare, ma non possiamo rischiare un infortunio muscolare. Crescerà, per noi è fondamentale». Fumagalli strepitoso tra i pali (porta imbattuta, l’ultima volta era stato il 1° ottobre col Giugliano) e un Mallamo in grande spolvero in mediana: «Si stenta a credere possa essere un 2002 per come gioca».
Tutti comunque hanno dato il proprio contributo, a testimoniare quel “patto” nuovo stretto nello spogliatoio: il gruppo prima dei singoli. «Applicazione perfetta, anche dei subentrati come Marino e Konate», ha aggiunto Raciti. Semina che sta dando i primi frutti. Azzerati gli errori, le incertezze, le scusanti (inesperienza, terreno di gioco non all’altezza, viaggi lunghi, etc) che hanno caratterizzato la prima parte di stagione. Ognuno è consapevole di ciò che può dare. Tutto spazzato via dall’atteggiamento giusto, dai risultati e dai fatti.
In questo clima soleggiante, riemergono però le nubi determinate dalla frattura tra la tifoseria e la proprietà. Nel dopo-gara il presidente Pietro Sciotto è tornato a tuonare contro la contestazione, definita inaccettabile, dichiarando “guerra” «a coloro che la stanno facendo a lui da tempo». Probabilmente in un momento come questo, finalmente positivo, sarebbe meglio che tutti guardassero oltre, all’obiettivo salvezza e alla sfida con il Catanzaro. Magari con un bell’appello a ripopolare il “Franco Scoglio” per una sfida che si preannuncia interessante, contro la capolista.
A chi può servire un muro contro muro? A nessuno, anzi rischia di mettere a repentaglio quello che di buono si sta ricostruendo. Eppure le posizioni al momento sembrano nette, con Sciotto che sarebbe pronto anche a frenare sulle trattative per i prossimi acquisti di mercato. Il ds Pasquale Logiudice è sempre al lavoro per trovare l'accordo con il difensore centrale Helder Balde e riportare a sullo Stretto il trequartista Simone Addessi. Mentre dopo Kragl potrebbe arrivare sempre dall’Austria il rinforzo mancino. Il Messina, infatti, è a un passo da Michael Lercher, 27enne fermo da qualche mese ma con esperienze passate tra Mattersburg (2017-2020) e Ried (2020-2022). Fino a qualche giorno fa sembrava dato per fatto il suo passaggio all'Asko Oedt, ma alla fine la Sicilia potrebbe essere la sua nuova destinazione.

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