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Messina-Taranto in campo neutro? Si attende l'esito del sopralluogo

Il Comune, proprietario dell'impianto, tramite la Messina Servizi che ha in gestione l'impianto, sta provando a fare tutto il necessario per permettere all'Acr di giocare tra le mura amiche l'ultima gara ufficiale del 2023

Il Messina giocherà in campo neutro la prossima gara interna contro il Taranto di Serie C? La risposta definitiva si avrà tra qualche giorno, quando la LegaPro, che aveva intimato interventi risolutivi per migliorare le disastrose condizioni del terreno di gioco del “Franco Scoglio”, o in alternativa di spostarsi altrove, effettuerà un sopralluogo per decretare se il campo può ritenersi agibile per la disputa di una gara di terza serie.

Il Comune, proprietario della struttura, tramite la Messina Servizi che ha in gestione l'impianto, sta provando a fare tutto il necessario per permettere all'Acr di giocare tra le mura amiche l'ultima gara ufficiale del 2023. La conferma arriva direttamente dall'assessore allo Sport, Massimo Finocchiaro: «Stiamo facendo il possibile, lavorando senza sosta - ha detto -. Bisognerà ora attendere due-tre giorni per capire se il terreno sta drenando e può divenire praticabile secondo gli standard richiesti. Il sopralluogo della LegaPro avverrà circa cinque giorni prima della gara in programma, per cui all'inizio della prossima settimana. Siamo in contatto con loro e i tecnici, anche stamattina hanno effettuato una perizia. Come Amministrazione vogliamo che si giochi qui, ma non sta a noi decidere. Speriamo anche che le condizioni meteo ci assistano».

Il problema, infatti, è che la forte pioggia, anche con una semina a regola d'arte, condiziona il funzionamento della struttura drenante dello stadio e il terreno si inzuppa trattenendo acqua, così al passaggio dei calciatori coi tacchetti di ferro, intere zolle volano via e resta il fango che trasforma il manto in un campo associabile al rugby.

«Erano stati fatti degli interventi di rilievo, ma non invasivi venti giorni fa, tuttavia le piogge eccezionali seguenti li hanno vanificati - ha proseguito Finocchiaro -. Il seme si è perso, non ha dato frutto, i problemi oggettivi sono stati determinati dalle due settimane di piogge concluse con la bomba d'acqua che ha fatto anche danni nella vicina provincia, a ridosso della partita col Picerno. Questi sono i fatti, poi ci sono le polemiche strumentali sia politiche che di una parte di tifosi».

Eppure è paradossale che il Messina possa essere costretto, a spostarsi (resta viva l'ipotesi Vibo più di Catania a porte chiuse) per giocare le proprie partite interne a metà campionato: «Interverremo adesso, poi approfitteremo della pausa del campionato per fare altre operazioni - ha concluso il componente della Giunta Basile -. Ma servono delle opere che definitivamente risolvano il problema, che si realizzeranno da aprile o maggio. Indipendentemente dai costi verranno fatti perché non si tratta un capriccio, ma dell'unico modo per evitare che vengano sostenute spese continue che diventano necessarie senza un'azione riparatoria risolutiva».

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