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Tifosi in Sant'Agata-Licata: ridotta la sanzione al club, revocata la diffida del "Fresina"

La Corte d’Appello della Figc ha accolto il ricorso presentato contro la sanzione di tremila euro e la diffida del campo per i ben noti accadimenti di Città di Sant'Agata Licata, rideterminando e riducendo la sanzione e revocato la diffida allo stadio“Fresina”.  "Siamo soddisfatti per l’annullamento della diffida e la rideterminazione della sanzione ottenuta grazie all’ottimo lavoro svolto dall’avvocato Alfio Pappalardo, che ringraziamo di cuore", è il commento della società in una nota. Il giudice sportivo, come si ricorderà, sulla base del referto dell'arbitro aveva ritenuto responsabile il club tirrenico per l’indebita presenza di spettatori contravvenendo all'obbligo di garantire la sicurezza nell'impianto, oltre ad una presunta intimidazione agli ufficiali di gara.
Lo scorso 7 febbraio si è disputata la partita Città di Sant'Agata-Licata, valevole per il campionato di Serie D, che per via delle norme in materia di contenimento e contrasto all’emergenza epidemiologica anti-Covid era a porte chiuse. Per vederla alcuni tifosi, circa 50, si sarebbero posizionati all’esterno del campo di gioco, nei terreni attigui, separati soltanto da una rete metallica. Per questo, sul piano extrasportivo, sono state sanzionate 17 persone per violazioni delle disposizioni di cui sopra, a seguito degli accertamenti  effettuati dai poliziotti del Commissariato di Sant’Agata di Militello, in servizio di Ordine Pubblico. Alcuni dei soggetti presenti, secondo quanto riportato, non sarebbero stati muniti di mascherina di protezione individuale, violando, altresì, la distanza interpersonale prevista di almeno un metro.

 

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