Se la notte del “Franco Scoglio” è stata magica, il risveglio è stato ancora più piacevole per i giallorossi, ma anche per la tifoseria, ormai disabituata a lottare per traguardi prestigiosi.
E’ stata la notte del Messina, il riscatto di una squadra e anche di un allenatore che fin qui, anche per demeriti propri, avevano dovuto incassare più bocconi amari che soddisfazioni. Ma forse, proprio questa voglia di riscatto ha dato una marcia in più a giocatori che appena tre giorni prima avevamo visto arrancare contro una modesta Palmese; un sussulto di orgoglio che ha creato una sinergia unica con l’eccezionale spinta dei tifosi ritornati (anche se non al completo) a colorare di giallo e rosso gli spalti del “Franco Scoglio”, e a incitare la squadra come ai vecchi tempi.
Una partita che ha offerto mille emozioni, dal primo minuto al 95’, e che ha trasformato una rimonta in impresa. Perché il Messina di fronte aveva una signora squadra, e anche se partiva con un leggero vantaggio, costituito dal pari con gol con cui si era conclusa la semifinale di andata, lo ha visto azzerarsi in appena quindici minuti di gioco.
Dopo la splendida conclusione a rete di Di Paolo e il discusso rigore trasformato dall’ottimo Tozzi Borsoi, probabilmente nessuno sugli spalti pensava più alla finale di Firenze, anche perché, oltre l’uno-due da ko, il Real Giulianova continuava a occupare gli spazi con sicurezza,
E invece, i ragazzi di Oberdan Biagioni, spinti dall’incessante sostegno del pubblico, hanno trovato la forza di non abbattersi e, a poco a poco, hanno ripreso a martellare la difesa abruzzese, dimostrando di credere ancora alla qualificazione e, in ogni caso, di voler lottare fino alla fine.
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