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Messina, mamma Nerina e i suoi 7 cuccioli: dalla strada all’ospedale

Catturata a Camaro quando era alla fine della gravidanza grazie alla sensibilità di alcuni residenti che hanno allertato i volontari

Rischiava di partorire per strada, al freddo e tra i pericoli, ma per fortuna non è successo grazie alla sensibilità dei messinesi. È stata soccorsa in tempo mamma "Nerina", prelevata sopra le colline di Camaro Superiore dai volontari puntualmente allertati dai residenti. A fine gennaio, la meticcia dagli occhi vispi e molto espressivi, ha dato alla luce sette splendidi cagnolini.
Sei maschi e una femmina che, proprio in questi giorni, stanno iniziando ad aprire gli occhietti e a vedere il mondo. Nerina era stata notata qualche mese fa aggirarsi nei pressi del complesso “Il Mito” a Camaro Superiore, dove giornalmente riceveva il cibo da alcuni residenti, i quali per non farla innervosire né spaventare, le lasciavano da mangiare a distanza senza neppure avvicinarsi più di tanto. Dopo essersi accoppiata con altri cani randagi, Nerina è rimasta incinta. Considerata la sua condizione, molti cittadini del complesso - gli stessi che avevano provveduto a sfamarla e tenerla d'occhio per settimane -, si sono attivati per la sua cattura nella speranza di trovarle un posto al sicuro.
L’intervento di una volontaria dotata di gabbia-trappola, ha permesso di prelevare mamma Nerina che è stata portata al canile Millemusi di Portella Castanea dove è rimasta fino al momento del parto, che è avvenuto presso l'ospedale veterinario universitario didattico all'Annunziata. Dopo le dimissioni, la madre con la cucciolata sono stati spostati nella clinica di viale Giostra della veterinaria Angela Spadaro, dirigente sanitaria del Millemusi, dove attualmente si trovano per essere seguiti meglio.
«Nel mio ambulatorio - spiega la dottoressa Spadaro -, la tenera famigliola è arrivata dopo circa due, tre giorni dal parto. Li stiamo seguendo. Nerina è nervosa per carattere e dopo la nascita dei cuccioli lo è diventata ancora di più per istinto protettivo verso i suoi piccoli. Per conto del canile si è deciso di portarla nella clinica così da farla stare più riservata e tranquilla. È una brava mamma ma è molto impaurita».
Non appena saranno trascorsi i primi cinquanta giorni, finito l’allattamento, i cuccioli svezzati, sverminati e vaccinati saranno pronti per l'adozione. «Non hanno ancora un nome - afferma Spadaro - sono talmente piccoli. Presto dopo lo svezzamento avremo bisogno di sette famiglie che possano accogliere i piccoli meticci di futura taglia medio-piccola. Già alcune persone si sono fatte avanti e abbiamo chiesto di ricontattarci tra un paio di settimane. Intanto per coloro che vogliono dare una mano di aiuto è possibile donare traverse, salviettine e croccantini da portare direttamente nella clinica».

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