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Dai corsi d’Italiano al Polo blu: ecco le azioni messe in campo dal Comune di Messina

Alessandra Calafiore

L’inclusione a più frange e con la “I” maiuscola sta al centro dei programmi per le persone fragili attuati dal Comune, in partenariato con istituzioni (in primis Asp), enti e associazioni. «Il 2025 – spiega Alessandra Calafiore, assessora alle Politiche sociali di Palazzo Zanca – sarà un anno di concretezza in cui raccoglieremo i frutti delle semine dell’ultimo biennio. La categoria dei fragili è molto ampia e racchiude tante realtà, come gli stranieri, per l’integrazione dei quali abbiamo attuato il progetto ad hoc “A me importa”, prevedendo corsi per l’insegnamento della lingua italiana, così da abbattere la barriera della comunicazione. Gli esiti di questa esperienza che ha incluso anche la formazione e il lavoro attraverso tirocini verranno presentati a maggio, in un evento interculturale che culminerà in una festa dei popoli».

Le azioni messe in campo a favore dei diversamente abili passano anche dal Budget di salute e inclusione socio-lavorativa, con quattordici progetti personalizzati presentati in sinergia con l’Asp, che prevedono l’inserimento lavorativo di giovani disabili e l’acquisto di attrezzature e ausili necessari per terapie, cure e assistenza. Nell’ambito dei percorsi di autonomia abitativa (Co-housing) dei disabili, finanziati dal Pnrr, è finalmente pronto un appartamento a due piani di Villafranca Tirrena. Accoglierà dieci disabili con deficit moderato che dovranno dare prova di indipendenza, occupandosi della casa in autogestione. Prossima l’apertura del Polo blu di Mortelle, il primo Centro diurno comunale per disabili. «È tutto pronto – comunica Calafiore –, i locali dell’ex Istituto Marino sono stati arredati e attrezzati per ospitare venti disabili, dieci adulti e dieci bambini, con l’obiettivo di offrire un servizio completo che consenta di dare respiro alle famiglie».

Prezioso, dopo gli importanti risultati raggiunti, il progetto Interpares, promosso in sinergia con Irib Cnr per l’inclusione lavorativa di giovani adulti, resa possibile anche per la sensibilità dimostrata dalla comunità e dalle aziende, e quella dei tirocini di inclusione sociale “Percorsi nuovi dell’abitare”, che hanno rappresentato un’opportunità di occupazione per le famiglie in stato di disagio economico che si auspica di rendere stabile e non più temporanea.

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