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Mons. Marco Sprizzi è il nuovo presidente dell’Ufficio del Lavoro della Santa Sede. Al sacerdote messinese l'incarico del Papa

Mons. Marco Sprizzi è il nuovo presidente dell’Ufficio del Lavoro della Santa Sede Apostolica (ULSA): la prestigiosa nomina assimilabile al Ministero del Lavoro degli stati e assegnata da Papa Francesco al sacerdote messinese ad oggi responsabile della nunziatura apostolica di Timor Est nell’arcipelago Indonesiano, è stata ufficializzata ieri dalla Sala Stampa della Santa Sede.

Si tratta di un incarico particolarmente delicato che, come viene riportato nello statuto dell’ULSA, “si riferisce al lavoro in tutte le sue forme e applicazioni prestato alle dipendenze della Curia Romana, dello Stato della Città del Vaticano e degli organismi o enti, esistenti e futuri, anche non aventi sede nello Stato della Città del Vaticano, gestiti amministrativamente in modo diretto dalla Sede Apostolica, con esclusione dei rapporti di lavoro non dipendente o di prestazione d’opera. All’ULSA è assegnata anche la composizione delle eventuali questioni di carattere amministrativo o economico-sociale emergenti nei vari organismi della Sede Apostolica”.

Sprizzi, che nei mesi scorsi è tornato nella sua amata Messina per celebrare il 25mo anniversario di ordinazione sacerdotale e ricevere il riconoscimento di “Magister Peloritanus” conferitogli dall’Accademia Peloritana dei Pericolanti per il brillante e tenace impegno nell’ambito delle Scienze diplomatiche, lascerà la nunziatura per tornare in Italia, a Roma, sede del nuovo incarico.

Accolgo con gratitudine la decisione del Santo Padre e questa nuova missione ecclesiale non come un avanzamento di carriera o un compito burocratico, ma come ministero anzitutto pastorale e sacerdotale, per essere strumento dell’amore del Signore per la comunità di lavoro della Santa Sede e per ogni singolo dipendente in spirito di giustizia, equità e generosa collaborazione alla missione universale del Vescovo di Roma, successore di Pietro. Affido questa missione a San Giovanni Bosco al quale, da ex allievo salesiano, mi sento profondamente legato anche in virtù del trascorso impegno nella presidenza della Federazione nazionale degli ex allievi salesiani”, ha dichiarato Sprizzi.

Il sacerdote porta con sé il grande affetto ricevuto in questi anni dal popolo di Timor, con il quale nel settembre scorso aveva accolto il Santo Padre nel suo viaggio apostolico: “il sorriso dei bambini, l’energia dei giovani, la saggezza dei vecchi, la grande capacità di questa gente di farsi portatori di riconciliazione in un tempo di guerre estreme mi accompagneranno nella nuova missione che mi accingo a intraprendere quale segno di bene e bellezza da coltivare quotidianamente”, ha aggiunto.

Sprizzi subentra a un altro siciliano, mons. Giuseppe Sciacca, originario di Aci Catena e vescovo titolare di Fondi, ex segretario generale del Governatorato vaticano e già segretario aggiunto della Segnatura Apostolica, il Supremo tribunale della Santa Sede. “Raccogliere il suo testimone in questo servizio mi onora particolarmente - ha concluso - essendo lui un giurista insigne oltre che valente pastore; un motivo in più per portarlo avanti con grande senso di responsabilità, umiltà e gioia, corrispondendo il più possibile alle aspettative di Papa Francesco ma soprattutto alla volontà del Signore”.

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