Messina

Sabato 18 Gennaio 2025

Addio alla "Foto che parla", è morto Nando Ballariano: il Messina calcio sempre nel suo cuore

Si è spento questa notte all’età di 85 anni Nando Ballariano, storico fotografo messinese e memoria visiva di una città e della sua passione per il calcio. Dopo una lunga malattia, Ballariano ha salutato la sua amata Messina, lasciando un vuoto profondo in chi lo ha conosciuto e ammirato. Figura inscindibile dal Messina Calcio, negli anni '80 ha immortalato le imprese dei leggendari "bastardi di Scoglio", documentando da bordo campo una delle epoche più emozionanti della squadra. Uno dei padri adottivi di Totò Schillaci, Ballariano fu testimone dei primi passi dell’attaccante nel mondo del calcio, scattando anche le foto del suo primo matrimonio (così come per quello di Beppe Catalano) e accompagnandolo con il suo obiettivo in momenti cruciali. Amico intimo del capitano Antonio Bellopede, Ballariano non ha mai abbandonato il calcio, continuando a lavorare a bordo campo fino a soli cinque anni fa, nonostante l’età avanzata. Dopo le grandi imprese deil Messina tragato Scoglio-Massimino, Ballariano ha accompagnato anche la strepitosa scalata del Messina Peloro firmata Aliotta-Franza, partita dall'Eccellenza e culminata con la massima serie Il suo negozio su viale della Libertà non era solo un luogo di lavoro, ma anche un punto di riferimento per amici, tifosi e appassionati. In quegli spazi si respirava la storia del Messina, tra fotografie che raccontavano decenni di sport e chiacchierate indimenticabili. Oltre al calcio, Nando Ballariano collaborò a lungo con la RTP durante l’era di Mino Licordari. Qui curava la celebre rubrica "La foto che parla", in cui i suoi scatti prendevano vita, narrando storie e ricordi del Messina. La città perde un archivio vivente, un artista che con il suo lavoro ha saputo raccontare emozioni, vittorie, e l’anima di una comunità. Oggi, Messina saluta il suo ultimo grande "iconico" fotografo con gratitudine e commozione. I funerali saranno celebrati lunedì alle 16 nella Chiesa di San Luca  

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