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Emanuele Broccio, una delle eccellenze che ha scelto di ritornare a Messina

Cos’è la “Sicilitudine”? È quella “condizione dello spirito” che, anche a distanza di anni e di tantissimi chilometri, ti porta a cercare sempre la tua terra. Può essere spiegato con il termine coniato dall’intellettuale palermitano Crescenzio Cane e reso noto al grande pubblico da Leonardo Sciascia quel “richiamo alle origini” che, anche mentre lavori come ricercatore in una delle principali Università francesi, ti porta a partecipare ad un bando per il rientro delle eccellenze in Italia dall’estero, e a mettere come prima scelta l’Università di Messina. È la storia di Emanuele Broccio, messinese, classe 1980, dallo scorso novembre ricercatore di tipo B in Letteratura italiana contemporanea al Dipartimento di Scienze cognitive, psicologiche, pedagogiche e degli studi culturali dell’Università di Messina, grazie al bando per giovani ricercatori “Rita Levi Montalcini”. «Ho partecipato a questa selezione nel 2022 – racconta il ricercatore –, all’epoca mi trovavo in Francia, lavoravo all’Université Savoie Mont Blanc già da diversi anni e, a seguire, ho lavorato per due anni anche in Spagna, dove mi sono trovato benissimo sia dal punto di vista lavorativo che umano. Tuttavia, non ho mai pensato che sarebbe stato per sempre. Ho sempre sentito la mancanza dello Stretto e degli affetti. Quando è arrivata la chiamata per la mia città non ho avuto dubbi e sono tornato».

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