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“Siciliane d’Oriente”, presentato il progetto dell’Istituto “Felice Bisazza” di Messina

Tre storie di donne che hanno rivolto lo sguardo su Messina e sulle bellezze del suo territorio. Si è tenuta presso l’Aula Magna dell’Istituto “Felice Bisazza”, la conferenza stampa di presentazione di “Siciliane d’Oriente”, un percorso di formazione e studio sfociato in un Cortometraggio realizzato nell’ambito del Progetto “SIAE- PER CHI CREA”, Edizione 2023 Bando 2- Formazione e Promozione culturale nelle scuole - Settore Cinema - Istituto d’Istruzione Superiore “Felice Bisazza”.
Il progetto ha coinvolto gli studenti e le studentesse dell’Istituto “Felice Bisazza” che hanno scoperto e conosciuto meglio ripercorrendone i passi, tre donne speciali che, in tempi diversi, hanno avuto un legame con Messina: l’Annunciata, Eustochia Calafato e Monica Vitti. Donne che sono espressione della Sicilia d’Oriente e che, andando oltre il tempo e lo spazio, sono diventate figure universali.
Tre storie al femminile che sono state raccontate e rese attuali attraverso il linguaggio cinematografico, con il Cortometraggio “Siciliane d’Oriente” che sarà proiettato domani, 28 novembre 2024 alle ore 16.30 nell’Aula Magna dell’Istituto “Felice Bisazza” alla presenza di numerose autorità, rappresentanti del territorio, della Dirigente Scolastica, di studenti e studentesse, docenti dell’Istituto Superiore.
Il progetto “Siciliane d’Oriente”, fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica dell’Istituto Bisazza Giovanna Messina, è stato coordinato dalla docente Dalila Tassone e dal regista Salvo Presti che hanno guidato gli studenti e le studentesse coinvolti nel progetto, in un viaggio ideale e reale nei luoghi delle tre protagoniste di “Siciliane d’Oriente”.
Il ritratto delle tre figure è stato preceduto da un percorso di formazione e studio attraverso masterclass, seminari e visite nei posti in cui hanno vissuto o hanno rivolto il loro sguardo le tre straordinarie protagoniste. A condurli in un meraviglioso viaggio nel tempo, tre guide di eccezione: il critico d’arte Gioacchino Barbera per l’Annunciata di Antonello da Messina, la scrittrice siciliana Giusy Sciacca per Eustochia Calafato ed il professore del Cospecs dell’Università di Messina Dario Tomasello per Monica Vitti a Messina.
Gli studenti e le studentesse - convolti nel percorso realizzato nell’ambito del Progetto “SIAE- PER CHI CREA”, Edizione 2023 Bando 2- Formazione e Promozione culturale nelle scuole - Settore Cinema - si sono immersi nei tempi e nei posti che hanno visto protagoniste le tre figure che hanno ispirato il Cortometraggio. Accompagnati dai tutor Silvia Ingrillì, Claudia Terranova, Maria Sorace, Claudia Bianco e Antonella Ligato hanno visitato Palazzo Abatellis a Palermo dove è conservato il dipinto dell’Annunciata di Antonello, la casa natale di Eustochia Calafato lungo il viale Annunziata e il Monastero di Montevergine a Messina e la zona nei pressi dell’Orto Botanico di Messina dove si trovava l’appartamento in cui visse durante l’infanzia la grande attrice Monica Vitti.
La Dirigente Scolastica dell’Istituto Superiore “Felice Bisazza” Giovanna Messina evidenzia: “Siciliane d’Oriente” è un progetto dall’alta valenza educativa, un intenso percorso che ha come obiettivo principale, per le nuove generazioni, la riscoperta di figure femminili che, in tempi diversi e da diverse prospettive, hanno guardato la straordinaria bellezza della città di Messina”.” In un tempo in cui – prosegue la dirigente Messina - i giovani sono destinatari passivi di migliaia di immagini frammentate e spesso non elaborate “Siciliane d’Oriente” ha puntato l’attenzione su un cammino di consapevolezza critica scegliendo immagini del femminile legate a Messina e al contempo cariche di valore simbolico e artistico e soprattutto generatrici di bello inteso come chiave di crescita e di alterità”.
“L’Annunciata, Eustochia Calafato e Monica Vitti – aggiunge il regista Salvo Presti – hanno in comune il fatto di essere volti generati nella Sicilia d’Oriente, ma che, attraversando il tempo e lo spazio, sono divenuti universali incarnando nelle fibre delle loro stesse immagini il Femminile e le sue declinazioni culturali. Tre ponti di Bellezza sublime tra Amore e Morte, tra Luce e Lutto. Abbiamo realizzato tre ritratti di forma cinematografica per tre donne la cui immagine si è fatta icona universale, simbolo, segno di passaggio fra cielo e terra, tra visibile e invisibile”.
Nel Cortometraggio tre attrici sono la voce guida che le ragazze sentono misteriosamente mentre escono di casa per andare a scuola. Le attrici sono: Cinzia Maccagnano, che legge il brano “Annunciazione, (le parole dell’Angelo)” di Rainer Maria Rilke, un poemetto pubblicato nel 1902 nella raccolta intitolata “Libro delle immagini”; Anna Ricciardi è la voce di Esmeralda Calafato che legge il brano “Passeremo tutti” dalla prefazione alla raccolta “Da due libri” e la lirica “Come spostando pietre geme ogni giuntura, riconosco l’Amore dal dolore” di Marina Cvetaeva. Infine la voce di Monica Vitti è interpretata da Maria Domenica Terranova che legge brani tratti dall’autobiografia dell’attrice “Il letto è una rosa”.

La regia del Cortometraggio è firmata da Salvo Presti insieme al filmmaker Emanuele Torre. Le tre ragazze impegnate nel Corto sono Alessia Fornaro (Annuciata) Marika Bertuccelli (Monica Vitti) e Chiara Smidile (Eustochia Calafato). Suono in presa diretta e backstage: Dario Giordano, Natalia Castagna, Giulia Signorino e Rosita Segreto. Promozione e comunicazione a cura di COMUNICAMI.

Le “Siciliane d’Oriente”

L’Annunciata conservato nella galleria regionale di Palazzo Abatellis di Palermo è un dipinto a olio su tavola di Antonello da Messina. E’ la rappresentazione di una figura dalle mille interpretazioni artistiche, simboliche, storiche, filosofiche e teologiche.
Eustochia Esmeralda Calafato, la Santa di Messina, unico esempio al mondo di un corpo incorrotto, a quasi sei secoli di distanza, ancora oggi conservato in una teca di vetro, in posizione eretta, nel Monastero di Montevergine di Messina
Monica Vitti, icona del cinema italiano nel mondo, che per via del lavoro del padre, ispettore del Commercio Estero, ha trascorso i primi dieci anni della sua vita in riva allo Stretto.

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