Tra le figure di santità della chiesa locale che meritano di essere conosciute c’è quella del sacerdote Antonio Musumeci, vittima dei militari nazisti. Per questo l’arcivescovo Giovanni Accolla ha annunciato l’intenzione di avviare la causa di beatificazione e canonizzazione sulla vita, sul martirio e sulla fama di martirio del Servo di Dio don Musumeci, costituendo ed eleggendo mons. Giò Tavilla postulatore. Nato ad Aci S. Antonio il 15 dicembre 1899, Musumeci è stato ordinato sacerdote l’11 aprile 1925 dal vescovo di Acireale Fernando Cento e successivamente richiesto per l’arcidiocesi messinese. Nominato parroco della comunità S. Maria delle Grazie a S. Alessio Siculo, ha esercitato il ministero sacerdotale in un clima di fraternità presbiterale con gli altri confratelli, distinguendosi per zelo e carità, particolarmente verso i più fragili. Lo scoppiare della guerra vede don Musumeci in mezzo alla sua gente, accanto a quanti per indigenza o problemi fisici o età avanzata non potevano lasciare il paese, benché la maggior parte dei fedeli della sua comunità avesse trovato rifugio in altri luoghi. Per ciascuno di loro ha offerto se stesso nell’amministrazione dei sacramenti, nella vita pastorale e nella concreta carità, andando persino a reperire il cibo nelle campagne vicine per i più poveri. La prova più alta del suo ministero l’ha data la mattina del 14 agosto 1943 quando, prendendo le difese di alcuni fedeli aggrediti dai militari nazisti durante la loro ritirata, viene prima ferito da una granata usata per fare irruzione nella casa canonica e poi finito da due colpi di pistola alla testa. “Voglio avviare l’inchiesta diocesana convinto della testimonianza di carità e del perdurare della fama di santità di questo sacerdote, soprattutto nei territori dove ha svolto il suo ministero”, ha detto mons. Accolla invitando i fedeli a “far pervenire alla postulazione, entro due mesi, tutte quelle notizie dalle quali si possano acquisire elementi favorevoli o contrari alla sua fama di martirio”.
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