Il termine latino è uguale a quello della lingua italiana: vigilia. Il fatto di vegliare, la vigilanza. Se le parole vengono riportate alla propria essenza, aiutano a entrare nella giusta dimensione di un evento come quello che la città di Messina, in una storia di fede e devozione lunga 500 anni (come recita lo slogan utilizzato dal Comune per questa edizione della Vara 2024), si appresta a vivere. È la vigilia della festa più importante per chi ha avuto la ventura di nascere e vivere su queste rive dello Stretto e per i tanti messinesi che tornano da fuori, proprio per vedere il Carro dell’Assunta trainato da un fiume di popolo. Vigilia come veglia, una notte e un giorno da trascorrere in preparazione, il godersi ogni momento, ogni minuto, che ci proietta verso l’irrinunciabile appuntamento. E come ogni anno, domani, molto prima delle 18,30 (l’ora del “pronti e via”), saremo tutti lì, a piazza Castronovo, o lungo le strade che saranno percorse da quella poderosa e straordinaria “machina” trascinata da migliaia di tiratori. E per chi non potrà esserci, come ogni anno, ci sarà la possibilità di seguire la diretta televisiva, in onda su Rtp, una lunga kermesse che quest’anno comincerà fin dalle prime ore della mattinata di domani e si chiuderà dopo le 22, con il tradizionale, meraviglioso, spettacolo dei giochi d’artificio sulle acque dello Stretto.
Ma il bello del giorno prima è proprio questo: vivere la vigilia come fosse già la festa. Trasmettere reciprocamente quella voglia di stare insieme, quel senso d’identità, quell’orgoglio e quell’entusiasmo che ogni anno, pur tra vicissitudini personali e collettive, ritorna intatto. E contagiare gli altri, le migliaia di turisti, visitatori, pellegrini, che arrivano da ogni parte d’Italia, e del mondo, in modo che anche loro possano “calarsi nel ruolo” e vivere l’esperienza catartica di un viaggio, terreno e spirituale, nella Storia, nelle tradizioni e nell’intimo di una grande comunità, come è quella messinese. Siamo portati, per indole e per atavico costume, a lamentarci di tutto e di tutti, ma siamo anche un grande popolo, capace di risorgere a ogni distruzione, sventura o maledizione, e questo non dovremmo dimenticarlo mai.
Il programma
Vediamo, dunque, quali sono i passaggi più importanti di questa vigilia e della giornata di domani. Stasera, alle 20,30, ci si ritroverà tutti insieme ai piedi della Vara, in piazza Castronovo, con la messa celebrata dall’arcivescovo Giovanni Accolla. Domani, alle 7, il montaggio delle gomene al Cippo. Poi, in Cattedrale, alle 11, il solenne pontificale presieduto da mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, assieme a mons. Accolla e al clero cittadino. Alle 18,30, il via alla processione di Maria Assunta, con arrivo in serata a piazza Duomo, dove l’arcivescovo Accolla rivolgerà il suo messaggio e impartirà la benedizione. A seguire, sempre in Cattedrale, la messa celebrata da mons. Santo Rocco Gangemi, nunzio apostolico in Serbia. E alle 23, la chiusura in bellezza, con i fuochi pirotecnici, sotto la stele della Madonnina del porto.
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