Trenta anni fa, nel 1994, l’estate messinese si accendeva di tante speranze, come ben evidenziato dalle pagine della “Gazzetta”, con progetti e iniziative che hanno aperto una breccia nel campo della rigenerazione urbana che, alla luce odierna, fa pensare a uno sguardo davvero lungo, e anticipatore. Nelle cronache troviamo nomi di protagonisti del mondo politico, istituzionale sociale da poco scomparsi, che ci piace ricordare, a partire da Franco Providenti, la cui Giunta si attivava, da fine giugno, per riaprire storici luoghi come il Giardino Corallo, “il giardino restituito”, come titolava la cronaca, che era in stato di abbandono e che su spinta dell’assessora alla Cultura Lia Fava Guzzetta riaprì grazie all’accordo con l’Ente Teatro, con eventi di rilievo legati al cinema e teatro. Riaprono, con serate di gala e di grande slancio culturale, anche l’Irreramare e il Monte di Pietà, mentre villa Dante diventa «punto cruciale di una nuova politica degli spazi», come evidenziava Lucio D’Amico.
Intanto, mentre andava in appalto il Palacultura, il Consiglio comunale approvava i progetti europei della Giunta, elaborati dall’esperta, prof. Lina Panella, tra cui – udite udite - il depuratore di Tono, il recupero della Cittadella con la riqualificazione della zona di San Ranieri, il recupero dei Forti e la una serie di parchi attrezzati… Sembra leggere cronache attuali.
E non mancano i progetti per otto spazi giovanili e l’Osservatorio economico. Ad agosto, a Dinnamare si scopre la targa marmorea con i versi mariani del beato Annibale di Francia. Si rilancia la Fiera (gestita dal commissario Porretto e dal segretario Antoci), giunta alla 55esima edizione: ad inaugurarla, il ministro Antonio Martino, con l’assessore regionale Luciano Ordile, il vicepresidente della Provincia Mario Chiofalo e il sindaco di Sarajevo, ospite del Comune di Taormina.
Providenti parla di “ponte verso il mondo”, con la “giornata polacca” e l’esposizione di due dinosauri tra gli eventi di richiamo. Il presidente della Regione, il messinese Franco Martino, in visita tra i padiglioni, fa riferimento a una “voglia di ripresa” cittadina. In prima, la notizia della morte a Roma di Francesco Saya, il “campione dell’antitrust”, ex presidente della Consulta «modellatore e riformatore del diritto», i cui funerali dopo quelli tenutasi a Roma alla presenza del presidente della Repubblica Scalfaro, si tengono nella sua Rometta Marea, nella chiesa di S.Antonio da Padova, con grande partecipazione di gente. Al Rotary club (che promuove al Teatro la mostra di 32 dipinti per l’istituzione della Galleria d’arte moderna) scambio di consegne tra l’uscente Sergio Alagna e il neopresidente Franco Vermiglio.
La città si indigna e trepida davanti all’atroce “crudeltà” estiva, un gattino gettato nel cassonetto a Camaro, salvato miracolosamente, come racconta sulle pagine del quotidiano Bruno Villari. Per la provincia, a S.Agata Militello, si inaugura il monumento a Falcone e Borsellino. S.Agata è il paese natio di Giuseppe Amoroso, che con suo acuto senso critico presentava ai lettori della “Gazzetta” la nuova raccolta di racconti del concittadino Vincenzo Consolo “Nerò metallicò”, con brani intensi dedicati allo Stretto.
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