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S. Stefano Briga, il traguardo di Giovanni frutto del dono altrui

Donare gli organi è un gesto di estrema generosità che può salvare vite: lo sa bene Giovanni Crupi, 73enne di Santo Stefano Briga che ha festeggiato 30 anni dal trapianto di rene. Una storia di rinascita dopo un lungo calvario la sua: aveva solo 42 anni quando entrò in dialisi; affetto da rene policistico, Giovanni fu preso in carico all’Unità di Nefrologia e Dialisi del Policlinico, allora diretta dal prof. Guido Bellinghieri che, assieme al collega Francesco Torre, fece mettere in lista il paziente all’Hopital Erasm di Bruxelles. Il 23 luglio 1994 giunse la notizia della disponibilità dell’organo: un giovane era morto in un incidente stradale e i familiari avevano autorizzato l’espianto. Per Giovanni, trasportato da Catania con un aereo militare nella capitale europea, si apriva finalmente una nuova opportunità di rinascita; da quel giorno la sua vita è tornata a essere quella di prima.
«Dopo 30 anni il mio piccolo grande rene funziona. Non sarei qui a raccontare se quella famiglia non avesse fatto la scelta di donare gli organi del figlio, trasformando così l’infinito dolore in speranza di rinascita per me e altre persone», dichiara Giovanni Crupi; lui, referente nazionale per la Sicilia dell’Associazione italiana rene policistico, ha voluto festeggiare questo traguardo con l’equipe del Policlinico, oggi diretta dal prof. Domenico Santoro, lanciando un segnale di speranza a quanti vivono il calvario della dialisi. Il trapianto rappresenta la svolta, ha ribadito Santoro, spiegando anche che una diagnosi tempestiva e accurata permette di effettuare anche il cosiddetto trapianto “pre-emptive”, prima cioè che il soggetto venga avviato alla dialisi: la donazione può essere eseguita da vivente oppure da persona deceduta.
«È fondamentale sensibilizzare la società civile e soprattutto le giovani generazioni sull’importanza della donazione di organi e tessuti, diffondendo esperienze come quella di Crupi», ha detto Santoro, promotore di importanti ricerche scientifiche sulle nefropatie e impegnato in prima linea in numerose campagne nazionali e internazionali d’informazione.

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