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Messina, i “signori del turismo” scoprono lo Stretto

Nell'ambito del “Meeting” che ha richiamato 22 addetti ai lavori con l’obiettivo di promuovere le bellezze cittadine. Il programma li ha portati a bordo di una feluca per l’esperienza unica della caccia al pesce spada

Il mare, il mito di Ulisse, la caccia al pescespada e la bellezza della riserva naturale dei laghi di Ganzirri. La prima giornata del “Meeting Tourism dello Stretto” ha il pregio di emozionare i 22 buyers provenienti da ogni parte del mondo e che nei loro numerosi viaggi hanno visitato ogni possibile angolo del pianeta e goduto di bellezze naturalistiche ed esperienziali di ogni tipo. Mai, però, erano saliti a bordo di una feluca per vivere in prima persona la caccia al pescespada, probabilmente il legame massimo che si possa instaurare con il territorio messinese e le sue tradizioni.
L’umanità trasmessa dal racconto di Giusy di “Pescaturismo Mancuso” colpisce anche la brasiliana Ana Grassi che con la sua “Travel boutique” offre viaggi emozionali soprattutto in Italia, terra alla quale è legata anche in virtù dell’origine veneta dei suoi nonni. Era già stata altre volte in Sicilia, ma mai a Messina: «In Brasile conosciamo e sentiamo parlare di Catania e Palermo, le mete turistiche più famose, ma lo Stretto era un posto che avrei sempre voluto visitare. Devo dire che mi ha stupita e mi sono già innamorata! La bellezza dei due mari che si incontrano, l’incredibile esperienza sulla feluca: per me che punto molto sulle emozioni e sul contatto con la cultura locale è il massimo e Messina sarà sicuramente meta turistica per i brasiliani. Li spingerò a venire perché ne vale la pena. E poi – conclude Ana Grassi – io ho un sogno sin dalla prima volta che sono venuta in Sicilia: ho deciso che quando andrò in pensione verrò a vivere qui, la Sicilia sembra un posto incantato, non ho mai mangiato bene come a Messina e anche le persone sono molto ospitali».
Il legame con il territorio è regalato anche dalla qualità della gente che, attraverso i racconti, permette di immergersi all’interno delle tradizioni culturali, sociali, storiche e anche enogastronomiche. Quella “bellezza umana” che ha particolarmente colpito i buyers, punto di forza da evidenziare sia per “Pescaturismo Mancuso” che per la “Cooperativa Lago Grande”, capaci di rendere l’esperienza ancora più profonda. Dagli arpioni utilizzati per la caccia al pescespada si passa alla coltivazione sostenibile delle vongole, vissuta a bordo delle imbarcazioni a remi e insieme al signor Rando, uno dei “cocciulari” storici di Ganzirri. Nei suoi occhi e in ogni suo gesto c’è tutta quell’umanità intrinseca nella cultura operativa del Sud e che permette all’escursione di diventare una vera e propria esperienza alimentata dal fattore umano.

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