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Messina, atmosfere da “Gattopardo” nel parco di villa Cianciafara

In una cornice suggestiva si è svolto il “Gran Ballo ottocentesco”. Cinquanta i danzatori in splendidi abiti d’epoca

Una cornice perfetta, quella del parco di Villa Cianciafara, per “il Gran Ballo ottocentesco” allestito domenica sera dalla Società di danza di Messina diretta da Fabio Mollica. Cinquanta danzatori in abiti d’epoca hanno ballato sulle note di Johan, Josef e Eduard Strauss secondo i modelli e le regole dei migliori maestri del tempo. Un colpo d’occhio l’evento scenografico, tra alberi secolari, cactacee, statue di bronzo, putti di marmo che ha visto sfilare abiti di altri tempi, con figure e coreografie di impianto e tradizione ottocentesca come è, d’altronde, la villa che, ricordiamolo, appartenne anche a Filippo Cianciafara cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del Gattopardo.

In programma e in repertorio, “Valzer Spagnolo”, “Marcia di Arlecchino”, “Contraddanza Bonvivant”, “Valzer Tanzlust”, “Marcia dello zar”, “Quadriglia I Corsari”, “Valzer La Gazza ladra”, “Marcia Parade”, “Valzer Simpatia”, “Contraddanza Orfeo”, “Marcia Roma”, “Galop Guglielmo Tell”.
I balli, che sono stati introdotti dal direttore con informazioni di carattere tecnico e storico, venivano danzati durante le feste e cerimonie, dalla fine del ‘700 ai primi anni del ‘900, basati sugli stessi generi come Valzer, Quadriglie, Contraddanze, Mazurka, Polka che ispiravano i compositori per nuove melodie.
Si cimentarono anche autori come gli Strauss, Verdi, compositori di opera lirica . I balli, sostanzialmente divisibili, in balli di coppia e di gruppo, seguivano regole e passi fissi, dando armonia e solidità alla struttura dell’evento, che era guidato dal maestro di cerimonia che chiamava le figure, dai commissari di sala che sistemavano le coppie e accompagnato dagli orchestrali.

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