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Geremia Abate, il pastore di Messina in missione nel Burkina Faso

È tornato dall’Africa arricchito da un’esperienza indimenticabile. «Guido la chiesa Elim e la fede ha guidato tutte le mie scelte. Ho contributo alla diffusione di beni di prima necessità»

« Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. In questa espressione è racchiuso tutto il senso della missione. Non andiamo solo a tendere una mano ma riconosciamo Gesù nei volti di chi ha bisogno». Il viaggio in Burkina Faso ha segnato un importante momento storico per le chiese Elim in Italia e per il suo presidente Samuele Pellerito che ha portato sostegno ai fratelli africani. Ma ha segnato soprattutto la vita del pastore messinese Geremia Abate, classe 1962, che è tornato da questa esperienza arricchito e visibilmente emozionato.

La nascita dell'opera pastorale

«La mia opera pastorale a Messina nasce ufficialmente 25 anni fa con la votazione della mia comunità – racconta Geremia Abate – che mi sceglieva come guida. Già da diversi anni però servivo l’ opera della comunità ricoprendo diversi ruoli e la Chiesa che oggi guido è una delle più antiche della nostra città». Il padre Nino a cavallo fra gli anni ‘50 e ‘60 insieme ad un gruppo di fedeli fu il fondatore: «L’atmosfera a casa mia fin da bambino era intrisa di preghiera e devozione. La fede ha guidato tutte le mie scelte e soprattutto quella importante di abbracciare il ministero pastorale». L’ Africa? Un desiderio che si avvera: « La missione nasce come conseguenza dell’apertura di diverse chiese evangeliche su quel territorio appartenenti al movimento cristiano evangelico delle Chiese Elim. Il nostro compito è stato quello di ufficializzare tali aperture, conoscere le realtà locali in prima persona, portare il nostro contributo non solo simbolico ma soprattutto materiale per la realizzazione di pozzi, la distribuzione di beni di prima necessità in una grande quantità di villaggi, tra cui quello gestito dall’associazione “Gocce d’Amore”, che si occupa con amore di bambini orfani e abbandonati fornendogli ogni sorta di assistenza, cure, cibo e istruzione».

Il progetto

In Burkina Faso si è creato insomma un ponte e appare degno di lode il progetto “8000 gocce”, che ha lo scopo di raccogliere fondi per portare acqua: «La gioia è davvero grande perché sosterremo i pastori e le loro famiglie nelle aperture di nuove chiese, scuole e centri. Un altro progetto che stiamo supervisionando e sostenendo è quello della realizzazione del Villaggio Elim che prevede la costruzione di scuole su un terreno vasto che ci è stato donato. E il bagaglio con cui si torna è sempre più ricco della partenza: « Ci si interfaccia con un grande bisogno, con tanta povertà, parliamo di persone che non hanno nulla di materiale, vivono nella più assoluta semplicità e umiltà. I loro occhi, soprattutto quelli dei bambini, riempiono il cuore più di qualsiasi altro bene. Riescono ad esprimere tutto con niente, solo attraverso i loro splendidi sorrisi gratitudine per la razione di cibo che abbiamo distribuito o il paio di scarpette che hanno ricevuto ». Istanti che ti fanno apprezzare la vita nella sua interezza e che rappresentano quasi un monito per chi si lamenta per tutto: « Ci sono immagini che ti insegnano a guardare le cose con riconoscenza e rispetto. Un mondo che sembra lontano anni luce. Siamo abituati a non farci mancare l’ultimo modello di smartphone, a vedere automobili nuove per le strade e godere di morbidi divani nelle nostre case. Lì ci sono mani vuote. Ma non ho mai visto tante mani alzate verso il cielo per ringraziare Dio per quello che ricevono».

I ringraziamenti

E negli appunti scritti a penna, nell’animo, echeggia ancora la consapevolezza che il cuore di Dio batte in Africa: «Ringrazio chi ha permesso tutto questo: il pastore Samuele Pellerito, presidente delle chiese Elim in Italia e il presidente delle Chiese Elim in Burkina Faso, il pastore Nicholas Sawadogo che ci ha accolto con amore. E tutti coloro che stanno contribuendo a portare avanti questi progetti importanti. Una goccia per tanti. Ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo – conclude – per citare una frase che mi sta a cuore».

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