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Messina, Maria Grazia Soraci recita... in casa. Sognando Tornatore

L’attrice messinese del film di Will Geiger: "Mi sono laureata in Psicologia per entrare meglio nei personaggi"

«Mi sono trasferita a Roma per fare l'attrice ma i progetti mi portano a rotolare sempre a casa. Non c'è niente di più bello di raccontare la Sicilia». Tratti mediterranei. Entusiasmo contagioso. Maria Grazia Soraci, classe 1994, sognava di fare l'attrice da sempre. E sorride pensando che anche il suo nome è legato al film "La spiaggia di Vetro", girato tra Messina, Scilla e Villa San Giovanni e diretto dal regista americano Will Geiger.

La passione

Ma torniamo agli inizi. «La vita di chi fa questo mestiere assomiglia a quella di un film. Dietro c'è un lavoro talmente intenso che la gente nemmeno vede. La mia passione? Inizia da scuola. Feci la prima recita alle elementari in inglese, una lingua che nemmeno mi piaceva. Ero Biancaneve. La passione era talmente forte che mi impegnai tantissimo per recitare bene. A 12 anni casa di nonna Nicoletta era un vero luogo dove si respirava cultura. E lì organizzavo dei veri e propri spettacoli impartendo pure compiti e ruoli. E nonna, armata di macchina da cucire, diceva sempre: "Ma tu, non puoi fare giochi adatti alla tua età?"».

Gli esordi

La giovane dopo la maturità scientifica si laurea in Fisioterapia, scelta voluta da mamma che incoraggiava una carriera meno irta di complicazioni: «La passione per l'arte l'ho tenuta sempre accesa. A 15 anni ho iniziato gli studi teatrali a Messina e Milazzo con vari laboratori e al Teatro Vittorio Emanuele di Messina feci il mio primo spot pubblicitario e diedi lo start al mio percorso cinematografico. Le prime cose belle? Fui scelta per diversi spot nazionali: Wind 3, Agromonte, Sige. E proseguì a vent'anni gli studi di recitazione a Bologna frequentando vari workshop con registi e casting director di grosso calibro. La cosa che ho scelto io? Laurearmi in psicologia prestando attenzione allo psicodramma. Una scelta utile per capire meglio i personaggi e interpretarli meglio».

Le chiamate

Una delle prime chiamate, quella di Antonello Piccione che l'ha coinvolta nel progetto del corto animato "To the stars" e accanto alla sua spiccano voci più che note: Mariagrazia Cucinotta e Maurizio Marchetti solo per citarne alcune: «Alla fine è stato un crescendo. Mi sono fatta seguire da un' agenzia del nostro territorio, capitanata da Paolo Inglese che ha creduto tanto in me. E così è nata il lavoro con Colapesce e Dimartino. La fantastica "Primavera della mia vita" . Il giorno dopo del provino sono stata chiamata subito e mi sono ritrovata a interpretare una scena molto divertente. C'é Lorenzo che viene insultato in pieno sonno da queste sue ex. Rivedetela. Strappo una risata anche a voi. Dopo pochissimo tempo arrivò la chiamata al mio agente di Will Geiger. Feci il provino e fu il regista in persona a chiamarmi per dirmi che avrei interpretato un ruolo abbastanza forte: la madre del protagonista quando era ancora bambino. E tutto ricorda "C'è ancora domani" di Paola Cortellesi perché irrompe lo sforzo delle donne che combattono per avere i propri diritti e contro il patriarcato. E lei cerca di difendere anche il figlio da scene violente. La cosa bella è che si vedrà la Messina vera e sullo schermo si scorgerà un vissuto essenziale, quasi spartano con i pescatori».

Il sogno

Maria Grazia coltiva un sogno: lavorare con Giuseppe Tornatore: «Devo ammettere che il mio amore è nato vedendo Malena. Vorrei aggiungere questo traguardo al mio curriculum perché la sua attenzione ai dettagli è unica e ama la nostra terra in maniera viscerale. Come me».
cla.ben.

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