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Messina, l'accoglienza si può fotografare? In una mostra l'emozionante risposta

L'intensa esposizione realizzata da "Famiglie per l'Accoglienza" ritrae esperienze di adozione e affido: aperta fino a lunedì 13 con le giovani "guide" speciali del S. Ignazio

“L’accoglienza e la condivisione sono l’unica modalità di un rapporto umanamente degno, perché solo in esse la persona è persona, vale a dire a rapporto con l’infinito”: nelle parole di don Luigi Giussani è racchiuso l’impegno quarantennale di “Famiglie per l’accoglienza” - una rete di più di 3mila famiglie in Italia e nel mondo che promuove attività di formazione e accompagnamento dei percorsi di adozione o affidamento - celebrato con la mostra evento itinerante “Non come, ma quello: la sorpresa della gratuità” inaugurata al Palacultura Antonello dove sarà visitabile fino a lunedì 13. Oltre quaranta pannelli con le opere fotografiche di 14 artiste e artisti corredate da schede, testimonianze e da una parte multimediale.

Una "provocazione" sul vero senso della famiglia

Non si tratta di un semplice allestimento, ma di un percorso strutturato che rappresenta una sfida e al tempo stesso una provocazione sul senso della famiglia e il valore dell’accoglienza, intesa come spazio di riconoscimento di se stesso e dell’altro; tra i contributi quello dell’attore Giovanni Scifoni e dello scrittore Daniele Mencarelli. A rilanciare l’evento, patrocinato dal Comune e realizzato in collaborazione con gli Uffici diocesani Migrantes e Caritas e il Collegio S. Ignazio, protagonista di importanti esperienze di accoglienza con alcuni profughi ucraini, il presidente regionale di Famiglie per l’accoglienza Marcello Pisani: "Una storia di accoglienza la nostra - nata nel 1982 - espressa nelle varie forme (adozione, affido, cura degli anziani e dei disabili, ospitalità di adulti e di migranti) proposte come un bene per la persona e per la società intera”.

Aprire le porte a chi soffre

La prima sezione della mostra documenta il metodo che alimenta la vita dell’associazione, il moto di gratuità totale che la caratterizza e l’amicizia che la sostiene nell’aprire le porte della propria casa a bambini, giovani e adulti bisognosi, con passati spesso drammatici e dolorosi. La seconda sezione presenta il frutto di un incontro tra alcune famiglie e gli artisti invitati a frequentare le loro case, per poi esprimere lo stupore vissuto, la scoperta maturata, il “quello” attraverso il proprio “come”, ciascuno con la propria originalità, secondo la sensibilità personale e nella forma espressiva specifica.

Al centro del percorso l’accoglienza come avvenimento che riaccade e che può essere incontrato, per un impatto che permane, come possono testimoniare le famiglie accoglienti, i figli accolti, gli stessi artisti: “Il fatto originario è quello, ma sempre nuovo, nella modalità in cui in ogni presente si ripropone”, ha spiegato Pisani. Le famiglie affidatarie hanno bisogno del sostegno di tutte le istituzioni, protagoniste a Messina di una rete virtuosa: dal Comune, che ha in cantiere la realizzazione di strutture di transito per famiglie bisognose in alcuni plessi scolastici in disuso - annunciata dal sindaco Federico Basile presente con l’assessora Alessandra Calafiore - al Tribunale per i minori presieduto da Maria Francesca Pricoco, che ha parlato degli aspetti giuridici della tutela e dell’accompagnamento dei soggetti fragili.

Accoglienza come sfida quotidiana dunque che si traduce in una “accettazione delle vicende umane dell’altro”, ha detto la psicologa dell’Unità operativa dell’Asp Antonina Santisi, mentre il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro ha richiamato l’urgenza di creare alleanze educative.

Il coinvolgimento di studentesse e studenti

Al termine della presentazione, coordinata dalla dirigente scolastica del Collegio S. Ignazio Maria Muscherà, referente provinciale di Famiglie per l’accoglienza, le classi dell'Istituto hanno guidato il pubblico nella visita della mostra, che sarà aperta fino a lunedì 13. Un grande impegno per la terza della secondaria di primo grado e per il Liceo, i cui studenti e studentesse - coordinati dai referenti di settore Caterina Zappia e Giuseppe Formica e dal prof. Giacomo Sorrenti - hanno approfondito le singole opere, ideando presentazioni personalizzate, e particolarmente sentite, che hanno poi proposto ai visitatori nella serata inaugurale e, successivamente, alle altre rappresentanze scolastiche cittadine.

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