Messina

Lunedì 25 Novembre 2024

Messina, la storia di Giuseppe. "Ecco perché ho deciso di vivere a Massa San Nicola"

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Camminando per i vicoli di Massa San Nicola, tra i resti di edifici distrutti, si scorgono abitazioni in buono stato ma ormai chiuse. Il piccolo borgo, noto ai più come villaggio fantasma, è stato abbandonato da quasi residenti che, nel tempo, hanno preferito spazi meno isolata. Due sole persone hanno scelto di abitare quello spazio dove il tempo sembra essersi fermato. Uno di loro lo abbiamo incontrato al termine della visita guidata, il piccolo tour nei luoghi della rinascita promosso, in occasione del Tempo del Creato, dalla Commissione diocesana per la custodia del Creato coordinata da don Sergio Siracusano, con l’Ordine provinciale degli architetti e l’associazione Aura, Si chiama Giuseppe Saporoso, che ieri ha compiuto 39 anni. Una scelta radicale la sua che, almeno in apparenza, sembra stridere con l’età anagrafica. Sembra distante dagli altri, immerso in una dimensione “solitaria” raccontata dal suo sguardo malinconico. «Giuseppe è un caro ragazzo», dice il parroco don Giuseppe Giunti, che insieme ai giovani delle altre comunità ha voluto organizzare per lui una festa di compleanno speciale. «Volete sapere perché vivo qui?». La risposta di Giuseppe, anticipa una domanda per lui scontata. «Avevo bisogno di un posto nel quale sentirmi avvolto dalla quiete, per rimettermi in pace con me stesso».  Giuseppe, che ha perso il padre all’età di 18 anni, viveva a Ganzirri con la madre; si erano trasferiti qui da Faro Superiore, dove avevano abitato per un lungo periodo. Tre anni fa, dopo una malattia travagliata, mamma Pina è morta e il giovane ha deciso di comprare casa a Massa San Nicola; a fargli compagnia i suoi adorati amici a quattro zampe, due cani e alcuni gatti. «Non mi pesa la solitudine, vivo le mie giornate assaporando ogni piccola grande risorsa che questo posto mi offre e trascorro parte del tempo con gli amici». L’incendio di luglio ha toccato anche alcune abitazioni del piccolo borgo, per fortuna non quella di Giuseppe che però, a causa di un’intossicazione da fumo, è stato trasportato in ospedale. Si è fatto buio mentre le ultime note aleggiano nell’aria sotto un cielo straordinariamente stellato e Giuseppe, guardando quel panorama come fosse la prima volta esclama: «Vedete che incanto? Questo luogo dell’anima ha bisogno di essere custodito come un tesoro prezioso. Sarebbe bello se Massa San Nicola se altri giovani con le loro famiglie decidessero di venire a vivere qui, per progettarne insieme la sua rinascita!».

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