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A Faro Superiore una casa per gli artisti con vista Stretto: l’idea di Federica Quattroni e Andrea Morabito

Hanno vissuto fuori, ma sono tornati con l’obiettivo di dare vita a una vera oasi di bellezza, dove è possibile ammirare il meraviglioso Stretto che da quelle latitudini, a Faro Superiore, sa realmente di indispensabile. Accendendo magia.

Federica Quattroni e Andrea Morabito sono i protagonisti di questa storia che getta luce sulla città di Messina. Ma torniamo agli inizi. Prima di scoprire il cuore del progetto turistico. «Dopo esserci laureati all’università di Messina, – racconta Andrea – io in Ingegneria industriale e Federica in Turismo culturale e al Dams, nel 2017, entrambi siamo andati in Spagna per un master universitario. Una nazione per noi non nuova, che ci aveva accolto già per l’Erasmus. E in questo periodo io mi sono specializzato in Energie rinnovabili e Federica in Gestione e direzione delle imprese e istituzioni turistiche».

A cavallo tra il 2018 e il 2019 il ritorno in Italia: Andrea per lavoro approda a Firenze, dove resterà fino al 2020, anno in cui comincerà a prendere forma l’idea del progetto Farisusu, mentre colei che diventerà la sua compagna di avventura collaborerà con varie realtà messinesi nel settore dell’accoglienza, del turismo e degli eventi. Mettendo nel ricco bagaglio anche un periodo di volontariato in Portogallo nell’ambito del turismo sostenibile.

E alla fine le competenze ben miscelate sono tornate in Farisusu. Partendo da un gioiello di famiglia: «Il nostro – precisano – è un progetto di turismo sostenibile che gravita attorno all’ospitalità di artisti in residenza in piccoli alloggi in bioedilizia, che contribuiranno alla creazione di un museo a cielo aperto immerso nella campagna messinese. È uno spazio dove sviluppare arte e cultura, coinvolgere la comunità attraverso eventi, workshop e corsi, in piena sintonia con la natura. Farisusu nasce attorno alla riqualificazione di una casa del secolo scorso, sopravvissuta al terremoto del 1908, e della campagna in cui è immersa, che ha resistito negli anni alla cementificazione. Le si è dato un nuovo volto: un luogo dove generare creatività e connessioni, incastonato nella cornice dello Stretto di Messina, uno scenario intriso di storia, miti e leggende, unico a livello paesaggistico e naturalistico».

La costruzione di un contesto stimolante per la produzione creativa è fondamentale per inaugurare l’attività di ospitalità per artisti, le prime iniziative di Farisusu e per lo sviluppo di opere in sinergia con il territorio. E per questo i due hanno iniziato a prendersi cura della campagna, piantando decine di alberi, e a ristrutturare la casa autonomamente in stato di abbandono da oltre un decennio. Qualcosa insomma è stato fatto e tanto resta da fare : «Nel 2020 – ricordano – abbiamo partecipato ad un bando della Fondazione di comunità di Messina nell’ambito del progetto europeo Gimed (Green Impact Med) per un percorso di coaching e formazione, che ci ha visti vincitori a giugno 2022 di un micro-finanziamento a fondo perduto che abbiamo impiegato interamente per l’acquisto di parte del materiale e il pagamento delle spese professionali finalizzate alla costruzione del primo alloggio e laboratorio creativo in bioedilizia per la residenza per artisti. Con l’obiettivo di acquistare il resto del materiale necessario al completamento dell’alloggio, riforestare lo spazio nel quale avranno luogo le attività ed il museo a cielo aperto e con la precisa volontà di coinvolgere attivamente la comunità nello sviluppo del progetto, abbiamo deciso di iniziare una campagna di crowdfunding che terminerà a breve. E tanti ci stanno sostenendo».

E non manca l’idea precisa di turismo che può rinvigorire l’esistente e dare nuova linfa: «Messina storicamente viene etichettata come “città di passaggio”, non riuscendo a valorizzare adeguatamente le sue peculiarità e bellezze che la rendono unica. La tipologia di turismo che subiamo principalmente è quella crocieristica, che fa della rapidità della visita stessa dei luoghi e delle escursioni organizzate alcune delle sue caratteristiche principali. Negli ultimi anni, anche a causa della pandemia il settore turistico ha subito un cambiamento radicale. I viaggiatori infatti prediligono esperienze genuine, rappresentative della cultura locale e focalizzate al benessere mentale ed emotivo».

In tal senso si muove questa nuova creatura: un luogo, a detta dei due giovani sognatori, dove il viaggiatore può apprezzare il tempo e lo spazio lentamente in simbiosi con la natura valorizzando la cornice unica dello Stretto di Messina attraverso l’arte ed il rispetto dell’ambiente: «Crediamo fortemente che si possa intrecciare una forma di crescita tra locali e viaggiatori con l’obiettivo di poter godere delle diverse culture dei soggetti coinvolti, arricchendosi di differenze quanto di punti di contatto, promuovendo una contaminazione di conoscenze. Non si tratta più di limitarsi meramente a ospitare turisti ma di uno scambio reciproco, veicolato dal dialogo tra arte e natura. Grazie alla presenza di artisti in residenza l’ospitalità – concludono – si trasforma anche in un circolo di conoscenza e di opere che vengono scambiate tra i creativi e gli ospiti. Un catalizzatore di messaggi di cambiamento evoluzione di cui crediamo di avere un disperato bisogno».

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