Dietro le missioni di esplorazione e studio degli asteroidi e di conseguenza dietro progetti di difesa planetaria, c’è un messinese, il giovane e brillante ingegnere Simone Pirrotta che lavora all’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Ed è proprio per la missione Asi “LiciaCube”, (acronimo per Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids - Cubesat Leggero Italiano per Immagini di Asteroidi) che contribuisce alla missione della Nasa denominata Dart che l’ingegnere messinese è in questi giorni in California a Los Angeles in quanto Project Manager proprio di LiciaCube che è stato lanciato mercoledì mattina . «Avere assistito a questo momento – ci ha detto Pirrotta – è stato molto emozionante, c’era un grande fermento. Siamo fiduciosi che andrà tutto bene per questo che è l inizio del viaggio che tra un anno ci porterà nella missione vera e propria in prossimità dell’asteroide, l’inizio di una grande avventura per cui siamo pronti e preparati». Dart, il cui obiettivo è il primo test in scala reale della tecnica di impatto cinetico a scopo di difesa planetaria, è la prima missione dell'umanità che ha come obiettivo la modifica della traiettoria di un satellite, e lo farà scagliandosi (come un dardo) contro la sua superficie; questa è stata lanciata il 24 novembre e arriverà a colpire l'asteroide nell’ottobre 2022, dopo 11 mesi. L'asteroide target non è pericoloso per la Terra, ma con questo test la Nasa vuole verificare di essere in grado di poter intervenite in futuro, in caso si scopra un asteroide che sia in rotta di collisione con il nostro pianeta. Se la missione avrà successo sarà verificato mediante delle misure con telescopi da Terra, ma nel 2017, a seguito alcuni meeting tra Nasa e Asi, è nata l'idea di avere un testimone oculare dell’impatto, che è appunto LiciaCube. Questo satellite si separerà 10 giorni prima dello schianto di Dart sull'asteroide Dimorphos e acquisirà le immagini dell'impatto ma soprattutto del materiale che si solleverà. LiciaCube dunque verrà ospitato come spacecraft secondario durante tutta la durata del viaggio interplanetario e verrà quindi rilasciato dal suo dispenser prima dell'impatto, proseguendo quindi in navigazione autonoma verso il sistema asteroidale per testimoniare l’impatto di Dart e acquisire immagini del bersaglio nello scenario post-impatto. Queste informazioni (le immagini) provenienti dal piccolo satellite saranno utili per capire la natura dell'asteroide e anche per stimare l'energia che si è liberata nell'impatto stesso. Quindi LiciaCube fornirà un importante supporto alla missione di Nasa. Un ulteriore elemento che rende LiciaCube di grande importanza è che questa missione sarà la prima interamente italiana ad operare in spazio profondo (in questo caso, a 10 km di distanza dalla Terra circa). In passato l’Agenzia Spaziale Italiana ha fornito strumenti o parti di satellite a missioni internazionali: questa volta si avrà un satellite (sebbene piccolo) tutto nazionale, operato da un centro di controllo posto in Italia. Il progetto per la sonda LiciaCube è basato su una piattaforma 6U sviluppata dalla compagnia aerospaziale Argotec nel contesto della missione ArgoMoon.