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Messina, impiegati per sei mesi alla Camera di commercio 12 beneficiari del Reddito di cittadinanza

Saranno impegnati, in base alle competenze, nei Progetti utili alla collettività avviati dal Comune lo scorso 24 maggio. Il primo gruppo lavorerà fino alla fine di novembre

La Camera di commercio di Messina

Sono 12 i percettori di Reddito di cittadinanza attualmente impiegati alla Camera di commercio nell’ambito dei Progetti utili alla collettività avviati dal Comune lo scorso 24 maggio. Svolgono attività di supporto alle attività archivistiche e a piccole attività di manutenzione, coordinati dall’ufficio Provveditorato dell’Ente camerale.

«Al di là dell’obbligo previsto dalla legge, i Puc rappresentano certamente un’occasione di inclusione e di crescita per i beneficiari e per la collettività – afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina –. Le attività progettuali, infatti, sono complementari, di supporto e di integrazione rispetto a quelle che vengono ordinariamente svolte dai soggetti coinvolti. L’Ente camerale è lieto di poter contribuire al raggiungimento di questi importanti obiettivi».

I progetti, della durata di sei mesi, vengono strutturati in coerenza con le competenze professionali del beneficiario, con quelle acquisite anche in altri contesti e in base agli interessi e alle propensioni emerse nel corso dei colloqui sostenuti al Centro per l’impiego o al Comune.
Al Comune di Messina, i Puc sono coordinati dalle assistenti sociali Silvia Bellocchio ed Eleonora Rotondo del dipartimento Servizi alla persona e alle imprese - Servizio politiche sociali, con la supervisione dell’assessore alle Politiche sociali, Alessandra Calafiore.

Alla Camera di commercio questo primo gruppo sarà impiegato fino alla fine del mese di novembre. «Questo progetto rappresenta sicuramente una buona pratica di inclusione sociale realizzata attraverso i Puc – dichiara l’assessore Calafiore - formare e fare acquisire nuove professionalità per un futuro inserimento lavorativo risulta essere l’obiettivo primario da perseguire insieme alla soddisfazione di chi svolge il progetto utile alla collettività. Questi progetti non devono essere visti come un obbligo per i percettori di Rdc, ma come un’occasione per una crescita lavorativa».

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