Chissà se percorrendo i suoi passi da bambina, Maria Luisa Scopelliti si fosse mai interrogata su quale storia raccontassero quei luoghi in cui è nata. Tuttavia, è sicuro che appena cresciuta li ha calcati, vedendo in campo lungo quella bellezza dimenticata e sfiorita che potrebbe prendere vita, se solo qualcuno avesse un pizzico di buona volontà. Lo scorso 12 novembre, la giovane si è laureata in “Ingegneria civile e dei sistemi edilizi” e davanti alla commissione ha portato un lavoro che parla di Messina e di radici. La sua tesi, dal titolo “Percorsi di conoscenza del costruito rurale. Progetto di riqualificazione del borgo Monalla a Messina”, come ha sottolineato la sua relatrice, la professoressa Adriana Arena, è un «percorso di conoscenza per la riqualificazione di un sito». Un sito nel villaggio di Zafferia, sconosciuto spesso - ahinoi - anche agli stessi abitanti e che più volte ha trovato spazio nelle nostre pagine.
«Mi piace molto progettare - ha raccontato la neodottoressa - anche se il mio percorso di vita è stato sempre particolare. Studio pianoforte da quando avevo 11 anni e ho portato avanti sia il Conservatorio che il percorso in Ingegneria. So cosa significa la parola sacrificio applicata allo studio».
Animo da artista, anche se si definisce molto razionale. Ha scritto questa tesi con il cuore, coinvolgendo davvero tutto il paese. Cominciando da don Riccardo Cardullo, che apre sempre le porte a chi cerca di valorizzare il “suo” paese, ed il consigliere di quartiere Giampiero Terranova, che a sua volta ha chiamato a raccolta lo storico Franco Chillemi, per “panoramiche puntuali” su quei luoghi. «Il mio progetto nasce - spiega con entusiasmo - dalla voglia di riappropriarsi e ridare vita a un sito per me molto caro, che nonostante abbia un'importante memoria storica, adesso versa in stato di abbandono».
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina
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