Sveglia: 10.15
Quando ho iniziato a scrivere sulla mia agenda, già nei primissimi giorni di isolamento, ho pensato che la mia moleskine nera sarebbe potuta diventare un reperto storico da mostrare in futuro ai miei figli o addirittura ai miei nipoti.
Scrivere delle emozioni che fanno da cornice a giornate per lo più noiose, appuntare cosa mangio, cosa succede in casa, cosa leggo, quali esercizi faccio quando provo a fare un po' di attività fisica e tutti i passatempi che trovo per riempire il tempo. Con oggi è trascorso esattamente un mese dall'ultima volta che sono uscita da casa.
Durante questo lasso di tempo sono successe molte cose, che mai mi sarei aspettata, ma d'altronde se mi avessero detto che tutto il mondo nel 2020 sarebbe stato contagiato da un terribile virus e che la gente sarebbe stata costretta a rimanere dentro casa in isolamento per un tempo non ancora ben definito, non ci avrei creduto nemmeno. Tra gli avvenimenti che possono essere ritenuti storici, oltre il virus in se, tre in particolare mi hanno colpita: la benedizione Urbi et Orbi e l'indulgenza plenaria concesse da Papa Francesco, il discorso della regina Elisabetta ai sudditi, ed infine, la copertina di aprile della rivista Vogue.
L'avevo studiata sui libri l'indulgenza plenaria, il Papa la concede tutti gli anni sia a Natale che a Pasqua, e ogni volta che viene eletto un papa. In occasione, se così si può dire, di questo "mare in tempesta" siamo "chiamati a remare insieme". Il 27 Marzo 2020, in una piazza San Pietro vuota e piena di pioggia, decade il vincolo della confessione entro quindici giorni: anche solo il desiderio conta. Le immagini dell'evento hanno colpito il cuore di tutti; scene che sicuramente non dimenticheremo.
La regina Elisabetta è diventata protagonista di un evento epocale: domenica 5 Aprile ha parlato alla nazione per la quarta volta nella storia, inviando un messaggio di forza e speranza durante questi giorni difficili.
Quattro minuti in cui la regina tranquillizza i britannici con le sue parole, in diretta dal castello di Windsor, più precisamente dalla White Drawing Room, camera arredata con una serie di oggetti storici e iconici, come il tappeto Axminster Carpets risalente al 1890, sopravvissuto al grande incendio del castello di Windsor del 1992.
La rivista Vogue, una delle più prestigiose e autorevoli riviste del mondo della moda (la mia rivista preferita), questo mese per la prima volta nella sua storia, esce con una copertina completamente bianca. Il direttore Emanuele Farneti nel suo editoriale di Aprile, spiega che "per la prima volta nella nostra storia, una copertina completamente bianca, non perché mancassero le immagini, appunto, tutt’altro. Ma perché il bianco è tante cose assieme." Dopo una lista di cose e sensazioni che ricordassero il bianco, il direttore conclude l'articolo dicendo "il bianco non è resa, piuttosto è una pagina tutta da scrivere, il frontespizio di una nuova storia che sta per cominciare".
Mentre scrivo e cito queste parole, nella speranza di poterle ricordare lucidamente un giorno, penso che io e tante persone stiamo attraversando un difficlissimo periodo storico, che ricorderemo presto come un brutto incubo da cui l'Italia e tanti altri paesi hanno fatto fatica a risvegliarsi. E risollevarsi. La storia va rispettata, va ricordata. Io la rispetto, ogni giorno, aggiornandomi su quello che succede nel mondo. La rispetto soprattutto rimandendo a casa. La rispetto, nella speranza di farla diventare un ricordo il più in fretta possibile.
Oggi le notizie parlano di uno studio USA secondo cui la pandemia in Italia dovrebbe finire il 19 Maggio, un giorno prima del mio compleanno. Così, il meteo di oggi, "sereno", rispecchia anche un po' il mio stato d'animo.
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