Papà Davide e la figlia Sara, 17enne, autistica: una storia simile a quella di tante famiglie costrette a fare i conti con la “diversità” fra luci e ombre, limiti e potenzialità. Una sofferenza silenziosa ma non troppo che tuttavia non ha impedito loro di volgere lo sguardo verso quell’unico orizzonte di speranza che si è schiuso dinanzi, permettendo di scorgere nel mare sconfinato un approdo sicuro, di aprirsi al mondo consegnando la propria storia con coraggio e determinazione.
“Con gli occhi di Sara. Un padre, una figlia e l’autismo” è il libro scritto da Davide Faraone, senatore della Repubblica, già deputato all’Ars e già sottosegretario ai Ministeri dell’istruzione e della salute, promotore di iniziative legislative a favore della disabilità. Un testo efficace e diretto, vero e proprio atto d’amore di un uomo che nel 2015 decide di “uscire allo scoperto”, raccontando della figlia, “con l’obiettivo di lasciare il segno” e di invitare appunto all'empatia, a comunicare, a guardare il mondo con gli occhi altrui.
Il libro è stato presentato oggi nella sala “Sinopoli” del teatro Vittorio Emanuele: un dialogo ricco di spunti e carico di emozioni, quello fra Davide Faraone e la giornalista della Gazzetta del Sud Natalia La Rosa, dinanzi a un folto pubblico: familiari di soggetti autistici, rappresentanti del mondo politico, istituzionale e associativo cittadino e regionale, medici e ricercatori, segno di una diffusa e profonda sensibilità che Messina ha sempre manifestato nei confronti di questa tematica. Un convinto e sistematico percorso di sensibilizzazione quello condotto da Faraone, presidente della Fondazione Italiana per l'Autismo cui andranno i proventi del libro.
Un'opera scritta a cuore aperto e che, come ha sottolineato la La Rosa, si rivolge a due categorie di interlocutori: chi vive dall’interno la dimensione dolorosa dell’autismo, sollecitato a trovare il coraggio di aprirsi e chiedere aiuto, e chi ne sta fuori, invitato a sintonizzarsi di più su ciò che gli altri non riescono a dire. In mezzo, le disfunzioni di un sistema spesso inadeguato rispetto alle prestazioni sanitarie, dalla diagnosi alla riabilitazione, e al rapporto con il mondo dell’istruzione, non sempre correttamente inclusivo, con un appello a quanti non vedono le potenzialità di soggetti che “non sono speciali, ma hanno bisogni speciali”.
Al dibattito sono intervenuti Pino Currò, presidente dell’associazione “Il Volo” e coordinatore del Tavolo tecnico per l’autismo istituito dal Comune di Messina, e Flavia Marino, ricercatrice del Cnr presso il centro dedicato dell'istituto Marino di Mortelle. Sulla Gazzetta di domani i dettagli dell'articolato dibattito e della proposta lanciata alle istituzioni per rendere Messina un polo pilota nell'offerta formativa aperta ai disabili dopo il tradizionale percorso scolastico.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia