“U scrusciu du mari”. A volte rimanda al peso della nostalgia che prova chi è costretto ad andare via, altre volte può essere la molla che ti permette di dare un senso al tuo percorso professionale.
Ed è quanto successo a Giovanni Rinaldi, classe 1988, orgogliosamente figlio di nostromo e nipote di pescatore, che adesso da ricercatore si occupa di energia marina, un settore relativamente nuovo nel campo delle energie rinnovabili che ai messinesi, però, dovrebbe far sbrilluccicare gli occhi, perché la città è una di quelle che potrebbe sfruttare onde e correnti per soddisfare gran parte del suo fabbisogno energetico.
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