Centinaia di storie e, forse, intere pagine di giornale non bastano a rendere giustizia a riflessioni e stati d'animo così profondi. Di quei giovani che ogni anno lasciano Messina per studio o lavoro si crede di sapere quasi tutto, si crede di aver raccontato abbastanza, si riduce spesso la descrizione dei loro esodi, dei loro disagi e delle loro speranze a banali luoghi comuni.
Dalla crudezza delle loro verità, dall'affiorare di quel legame da “odi et amo” con la propria terra, viene fuori uno spaccato sociologico che non può non far riflettere sul valore di chi va e interrogarsi su quello di chi resta. Orde di under 35 ritornano a Messina solo per le vacanze, vanno via quasi sempre animati dal desiderio di portare, un domani, il meglio a casa, quasi sempre consapevoli che non ci saranno le condizioni per farlo.
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