Ponte sullo Stretto, ricorso rinviato a data da destinarsi: il Tar accoglie la richiesta di differimento
Rinviato «a data da destinarsi». Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta del Comune di Villa San Giovanni e della Città metropolitana di Reggio Calabria, facendo slittare l’udienza nel merito del ricorso presentato dagli amministratori calabresi, insieme con quello a firma delle associazioni ambientaliste. Il perché di questo differimento era stato già annunciato nei giorni scorsi. I sindaci di Villa e Reggio sostengono la necessità di impugnare non solo il parere favorevole della Commissione tecnico-scientifica che ha dato il nulla osta, seppur con 62 prescrizioni, al progetto definitivo del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, ma anche il verbale conclusivo della Conferenza di servizi, svoltasi nei mesi scorsi, in più sedute, al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Insomma, un doppio ricorso contro il Mase e il Mit, i due ministeri protagonisti, secondo le loro rispettive competenze, in questo particolare momento delle procedure legate alla progettazione e costruzione del Ponte. L’avvocato Daniele Granara – il legale che ha avuto affidato l’incarico da parte della sindaca di Villa, Giusy Caminiti, e del sindaco metropolitano di Reggio, Giuseppe Falcomatà – ha spiegato il motivo per il quale si è reso necessario «impugnare, con motivi aggiunti al ricorso principale, il provvedimento della Direzione generale per lo sviluppo del territorio e i progetti internazionali-Dipartimento per le infrastrutture e le reti di trasporto del ministero dei Trasporti del 23 dicembre scorso dichiarativo della conclusione della Conferenza di servizi, nonché i verbali della stessa Conferenza». Le due Amministrazioni, ha aggiunto Granara, «seguiranno con attenzione il complesso e lungo procedimento, manifestando contro ogni atto che dovesse ulteriormente essere adottato la loro ferma opposizione nei confronti di un progetto illegittimo, inutile e dannoso, non solo per le realtà territoriali coinvolte, ma per l'Italia intera».