Ponte sullo Stretto, scontro al Senato sul rischio sismico. Salvini: fattibilità mai messa in dubbio
Le questioni sismiche collegate alle previsioni progettuali del Ponte sullo Stretto sono state al centro del “question time”, svoltosi al Senato. Il vicepremier Matteo Salvini ha risposto all'interrogazione, presentata a nome del gruppo parlamentare Pd-Idp, dal senatore Nicola Irto. Un’interrogazione che ha preso le mosse, come ha sottolineato Irto, dalle polemiche che nei giorni hanno coinvolto l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il cui presidente ha dichiarato di non aver mai lavorato alla relazione trasmessa, in sede di Valutazione dell’impatto ambientale, dalla società “Stretto di Messina”. «L'Istituto stesso ha aggiunto di non aver mai avuto alcun contatto con la “Stretto” – ha detto Irto – che la relazione è stata firmata solo da due ricercatori, a titolo personale. Inoltre l'Istituto ha scritto, attraverso il suo presidente, che occorrono valutazioni sismiche approfondite e che l'area del Ponte potrebbe subire eventi sismici catastrofici, molto più potenti di quelli che, in base al progetto, la struttura potrebbe sopportare. Questi rilievi si aggiungono a quelli tecnici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha prescritto ben 68 raccomandazioni e ha richiesto un aggiornamento sulla zonizzazione micro-sismica. Aggiungiamo che, oltre a questi rilievi, ci sono quelli del ministero dell'Ambiente, con le 239 osservazioni, anche in merito al rischio maremoti nell'area. Inoltre, ci sono i rilievi pesanti della Commissione tecnica per la micro-zonizzazione sismica e altre osservazioni dell'Ispra, che si aggiungono, a loro volta, ad altre 62 prescrizioni della commissione Via-Vas, che dice, in maniera molto netta, che bisogna redigere per forza uno studio completo sugli aspetti sismici». Dopo questa premessa, il senatore del Pd ha posto tre interrogativi al ministro Salvini. 1) «Cosa pensa della grave vicenda di una relazione sismica, di fatto falsa, di un Istituto importante, prestigioso, autorevole e autonomo?». 2) «Non è opportuno, secondo lei, sospendere immediatamente l'iter che riguarda il Ponte sullo Stretto, dal momento che non c'è la certezza sismica in quell'area?». 3) Nel Piano strategico presentato dal Gruppo Ferrovie dello Stato, non è mai stato citato il Ponte sullo Stretto. Vogliamo capire per quale motivo la più grande azienda di trasporti di questo Paese non cita il Ponte. Semmai sarebbe il caso che, proprio in questa occasione, il Governo dicesse, rispetto a Ferrovie dello Stato, se è vero o non è vero che si vuole aprire il Gruppo Fs ai privati». La replica del vicepremier Salvini si è rivolto all’esponente del Partito democratico: «Senatore Irto, fortunatamente i Ponti, a Genova e a Messina, li fanno gli ingegneri, non i politici, non i ministri, non i senatori. Li fanno gli ingegneri, i geologi, gli architetti. Ricordo in premessa che la predisposizione e l'approvazione del progetto definitivo del Ponte è il risultato di un articolato procedimento, che, a partire dal progetto redatto e aggiornato da “Eurolink”, ha coinvolto, per tutte le approfondite verifiche, i massimi rappresentanti delle discipline di aerodinamica, aeroelastica, sismica, geotecnica e ambiente. Stanno lavorando tecnici, ingegneri, professionisti italiani, danesi, spagnoli, americani, giapponesi. Contestualmente, è stato nominato un Comitato scientifico indipendente, che rappresenta nove Università italiane e straniere e che, all'esito delle attività di studio e di analisi, ha rilasciato all'unanimità parere favorevole. Le osservazioni espresse dal Comitato riguardano aspetti da approfondire in sede di progettazione esecutiva, legati al progresso delle conoscenze tecniche e dei materiali e all'evoluzione normativa in tutti gli ambiti di interesse. Per quanto concerne gli aspetti sismici – ha aggiunto il ministro dei Trasporti –, il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto è completo e dettagliato. Nessuno ha mai previsto alcun mandato ufficiale da parte dell'Ingv. Al riguardo, rappresento che ricercatori dello stesso Istituto hanno collaborato con il Contraente generale sia nella fase di redazione del progetto del 2011, sia nel recente aggiornamento. A ciò si aggiunga la recente stipula di un accordo di collaborazione tecnico-scientifica con l'Ingv, per la gestione della rete di monitoraggio geotecnica e per lo scambio di dati e informazioni scientifiche. Per quanto riguarda, invece, la presunta inedificabilità assoluta, si precisa che non esiste alcuna norma di legge prescrittiva che riguarda le faglie attive capaci. Io mi rifiuto di pensare che i migliori ingegneri al mondo progettino di costruire un Ponte laddove c'è un rischio sismico non sostenibile. Anzi, secondo gli ingegneri, in caso di terremoto catastrofico come quello che colpì Messina nel secolo scorso, l'unico manufatto (Dio non voglia che avremo mai modo di provarlo) che rimarrebbe in piedi sarebbe proprio il Ponte sullo Stretto». Salvini, poi, ha proseguito: «Esistono dal 2015 le linee guida del Dipartimento della Protezione civile per la gestione del territorio in aree interessate da faglie attive capaci, che disciplinano gli usi del suolo in tali aree dal punto di vista sia urbanistico, che delle classi d'uso dei manufatti. Tali linee guida prevedono che per la progettazione di opere strategiche sia necessario attingere a livelli di conoscenza paragonabili a quelli del livello 3 della microzonazione sismica. Il progetto definitivo del Ponte è già corredato di livelli di approfondimento addirittura superiori a quelli del livello 3, chiesto per legge. Infine, ricordo che in seguito alle prescrizioni del Mase, i nuovi studi geologici non sono altro che approfondimenti che la “Stretto di Messina” sta già effettuando e che non mettono in dubbio la fattibilità dell'opera. Pertanto, andiamo avanti con il progetto, nella convinzione, dopo un secolo di chiacchiere, di dare a milioni di siciliani e calabresi, e a 60 milioni di italiani, quella continuità territoriale di cui hanno assolutamente diritto e bisogno». Come previsto dal “question time”, c’è stata la controreplica dell’interrogante: «Dal Governo – ha dichiarato il senatore Irto – ci saremmo aspettati rigore e serietà su questo tema, perché il problema sismico del Ponte sullo Stretto è il terzo che nasce e che si unisce alla sostenibilità economica del Ponte, che non c'è. Avete congelato 1,6 miliardi del Fondo di sviluppo e coesione delle due Regioni, Calabria e Sicilia. Queste risorse sarebbero servite per asili, istruzione, digitalizzazione e per rendere migliori le nostre città. Eppure le avete bloccate per un Ponte che non si farà».