Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Ponte sullo Stretto, il monitoraggio partirà già dal progetto esecutivo

Il protocollo d’intesa tra la società dell’opera e l’Ansfisa, siglato a Bologna. L’Agenzia si occupa di sicurezza delle infrastrutture ferroviarie e stradali. Ciucci: «Si conferma grande laboratorio scientifico»

ciucci

Un «organico rapporto di collaborazione tecnico-scientifica tra la Stretto di Messina e l’Ansfisa, inerente lo sviluppo dei sistemi di monitoraggio del Ponte durante la redazione del progetto esecutivo». Ansfisa è l’acronimo di Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali e ieri pomeriggio il suo direttore, Domenico Capomolla, e l’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, hanno firmato un protocollo d’intesa, a margine di un convegno organizzato dalla stessa agenzia a Bologna.

Il sistema di monitoraggio del Ponte, si legge in una nota, «assume una notevole rilevanza per il corretto funzionamento in esercizio dello stesso lungo tutta la sua vita utile, a partire dalle fasi di realizzazione». Ansfisa, infatti, ha nella sua mission, tra l’altro, la promozione della sicurezza e della vigilanza sulle infrastrutture ferroviarie, stradali e autostradali e sugli impianti fissi. Con le sue attività di regolamentazione normativa e di pianificazione e sviluppo del monitoraggio, che si affiancano all’attività operativa di controllo che svolge sul campo, l’agenzia «svolge un ruolo di stimolo e di supporto per gli operatori, che sono tenuti ad assicurare la sicurezza delle infrastrutture che gestiscono, attraverso un percorso di responsabilizzazione sempre più compiuta e orientata ad un’azione costante di minimizzazione dei rischi».

Soddisfatto l’ad della Stretto, Ciucci: «Nell’ambito dello sviluppo della progettazione esecutiva del ponte sullo Stretto di Messina – afferma –, una parte importante riguarderà la progettazione del sistema di monitoraggio dell’opera per il corretto funzionamento durante l’esercizio lungo tutta la sua vita utile, a partire dalle fasi di realizzazione. L’obiettivo del protocollo è quello anticipare la collaborazione con Ansfisa fin dalla progettazione esecutiva, rimarcando l'impegno di prestare la massima attenzione alla promozione della sicurezza e della vigilanza sulle infrastrutture ferroviarie, stradali e autostradali. In questo quadro il ponte si conferma un grande laboratorio scientifico di ricerca avanzata. Gli studi condotti per il progetto sono diventati un punto di riferimento a livello mondiale per la realizzazione di grandi ponti sospesi. Con il protocollo firmato insieme ad Ansfisa, andremo ad arricchire ulteriormente il bagaglio di conoscenze del Paese, rendendolo sempre più protagonista nel settore infrastrutturale e della sicurezza stradale e ferroviaria».

Non demorde, però, il fronte dell’opposizione alla realizzazione dell’opera. Ieri gli europarlamentari di Avs Benedetta Scuderi, Cristina Guarda, Mimmo Lucano, Ignazio Marino, Leoluca Orlando e Ilaria Salis, insieme alle colleghe Marie Toussaint e Lena Schilling del gruppo Verdi-Ale, hanno presentato un'interrogazione alla Commissione europea per chiedere chiarimenti in merito ai presunti finanziamenti dell'Unione Europea per la progettazione del Ponte. Il riferimento è alla firma, da parte della “Stretto” e dell’agenzia Cinea della Commissione Europea, di un accordo per l’erogazione di un contributo di circa 25 milioni di euro. «Il progetto definitivo però – affermano gli europarlamentari – è ancora in fase di revisione e non ha ancora ricevuto l’approvazione dalle autorità italiane. Inoltre, è sottoposto a procedure di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione di Incidenza, che avevano già ricevuto un parere negativo il 13 marzo 2013. In Italia – proseguono – conosciamo e contestiamo già quotidianamente l’arroganza di un governo che interviene con forzature politiche e istituzionali, marginalizzando l’apporto tecnico e scientifico. Per altro verso in Italia, recenti norme prevedono la possibilità di operare successivamente all'approvazione del progetto definitivo con progettazione per fasi esecutive, invece che attraverso la predisposizione di un progetto esecutivo unitario come prevede la normativa europea e nazionale in materia. Considerato tutto questo, oltre che lo stato di approvazione incompleto e i procedimenti di valutazione in corso, riteniamo essenziale chiedere chiarimenti sulla reale assegnazione di tali fondi da parte dell’Ue e sollevare dubbi circa l’ammissibilità del progetto».

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia