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Ponte sullo Stretto di Messina, le opere ferroviarie e l’impatto sulla città

È passata un po’ in secondo piano, rispetto al confronto tra l’amministratore delegato della “Stretto” Pietro Ciucci e il sindaco Basile in merito alle 24 opere compensative richieste dal Comune. Ma l’audizione del dirigente della società statale, Eugenio Fedeli e degli altri tecnici davanti alla Commissione Ponte, svoltasi nella stessa giornata di martedì scorso nell’aula di Palazzo Zanca, ha toccato punti fondamentali, passando in rassegna le opere ferroviarie di raccordo con il collegamento stabile. Come sempre, quando si parla di grandi infrastrutture all’interno di territori urbanizzati, non possono non esserci dubbi e preoccupazioni sugli impatti, i tempi di realizzazione, l’adeguamento dei cantieri alla vita quotidiana della città. Ed è anche di questo che si è discusso, grazie ai riflettori accesi dalla Commissione presieduta dall’avv. Pippo Trischitta.
Fedeli, che è il responsabile dell’alta sorveglianza nella progettazione ferroviaria della “Stretto” e che è stato direttore tecnico di Rfi, ha tracciato lo scenario di quella che viene definita la grande Metropolitana dello Stretto, con tre Stazioni sul versante messinese e cinque su quello calabrese. Qui da noi avranno un ruolo essenziale le tre nuove Stazioni, previste in viale Europa (nelle aree militari), all’Annunziata (dove attualmente c’è un campo di calcio, dismesso da tempo) e al Papardo. Tra queste tre fermate, collegate ovviamente alla nuova Stazione centrale, la “Stazione Ponte” localizzata a Gazzi, si svilupperà la nuova linea ferrata di 17 chilometri e mezzo, il 90 per cento dei quali in galleria. E quindi bisognerà scavare, sotto la città, per tanto tempo (sei anni di lavori) e per un’estensione ampia, che va da sud a nord, fino al luogo dove sorgerà il Ponte. I tecnici della “Stretto” snocciolano i dati e garantiscono di aver previsto tutto, con un monitoraggio rigorosissimo, che esclude assolutamente quel rischio di danni paventato dalle associazioni ambientaliste e che riguarda ben 720 edifici presenti lungo il tracciato. Le “talpe meccaniche” scaveranno sotto le abitazioni ma tra le case e le aree interessate dalla nuova ferrata saranno realizzati “cuscinetti”, soluzioni tecniche adottate in opere simili in tutto il mondo e che riducono a zero il pericolo di lesioni agli edifici.

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